“LA RIPARTENZA DELL’INTERO PAESE NON PUO’ CHE INIZIARE RIPARTENDO DAL MERIDIONE “
La sfida nella sfida : rialzare la Locride e tutta la Calabria
Aristide Bava
Siderno – Luigi Sbarra vice segretario vicario nazionale della Cisl mercoledi 3 marzo, giorno in cui è stato convocato il Consiglio Generale Confederale dell’importante sindacato dovrebbe essere chiamato ad assumere il ruolo che è oggi di Annamaria Furlan che recentemente lo ha già indicato come suo successore. Dovranno essere, ovviamente gli organismi collegiali a confermare l’indicazione della Furlan ma, ovviamente, non ci dovrebbero essere problemi visto anche il qualificato lavoro che Luigi Sbarra ha fatto anehe nella sua lunga carriera di sindacalista iniziata in Calabria e continuata poi a Roma. A lui, in questo particolare momento abbiamo rivolto una serie di domande sulla attuale situazione, con particolare riferimento alle problematiche della Locride e della Calabria.
Quali sono in generale le prime valutazioni della Cisl sulla fase storica apertasi con la caduta del Conte II e la nascita del Governo Draghi ?
Si apre finalmente una stagione di collaborazione e coesione politica, che davvero ci auguriamo sia di prospettiva e non solo “tattica”, e che auspichiamo si allarghi subito e in modo strutturato alla vera collaborazione sociale. I nomi della nuova compagine di Governo sono di assoluto valore nella componente tecnica e di indubbia esperienza in quella politica. Ora va misurata la volontà di aprire un confronto vero con le Parti sociali sui temi del lavoro e dell’occupazione, della coesione sociale e territoriale, delle infrastrutture e delle politiche industriali, della partecipazione e della democrazia economica. Abbiamo, dalla nostra, la carta irripetibile del PNRR: dobbiamo giocarcela bene, non ci sarà data un’altra occasione. La parola chiave è concertazione. I corpi intermedi responsabili e rappresentativi devono partecipare al percorso riformatore.
Qual’è il rapporto della Cisl con le associazione del terzo settore e con l’Associazione Lions in particolare, e quale ritiene Luigi Sbarra debba essere il loro ruolo nella società contemporanea ?
Mi ricollego alla prima domanda: oggi il terzo settore, il sindacato, il mondo dell’impresa, esprimono grande responsabilità e capacità progettuale nel segno di un riformismo ben lontano da vecchi fantasmi ideologici e conflittuali. Le parti sociali hanno dimostrato di sapersi unire in un fronte costruttivo e propositivo. Un patrimonio da capitalizzare dentro uno schema realmente concertativo, per dare qualità, equità e stabilità alle innovazioni di sistema. L’Associazione Lions, con il suo prestigio, la sua grande storia, la forte propensione ad unire e valorizzare in ogni ambito le competenze d’eccellenza, può far molto per la costruzione di un sentiero di cambiamento che raccordi le legittime rivendicazioni di parte a un disegno organico volto al bene comune.
Quali sono le riflessioni e gli impegni della Cisl su occupazione ed infrastrutture per un territorio come questo della Locride che rimane una delle zone del nostro Paese maggiormente in difficoltà in un quadro dove ancora il Mezzogiorno e la Calabria rimangono zone fortemente penalizzate ?
La sfida della ripartenza nazionale si vince al Sud, riscattando allo sviluppo le aree a più alta sofferenza, che sono anche quelle con maggiore vocazione alla crescita. In questo la Calabria, e la Locride in particolare, rappresentano una sfida nella sfida che richiede politiche infrastrutturali specifiche, con risorse aggiuntive e buona qualità della spesa da parte del governo nazionale e delle amministrazioni locali. Si tratta di aprire i cantieri, di puntare alla manutenzione del territorio, di ricollegare le aree isolate e interne al resto del Paese e all’Europa. E quindi di realizzare finalmente strade, autostrade, velocizzazione ed alta velocità e capacità ferroviaria , valorizzare la portualità a cominciare da Gioia Tauro. Ma anche di qualificare le infrastrutture sociali stabilizzando il precariato storico nella pubblica amministrazione, nelle scuole e nella sanità, assicurando a tutti l’esercizio dei diritto di cittadinanza, e quindi legalità e presidio da parte delle istituzioni, mobilità, sostegno alla terza età e alla non autosufficienza.
In Calabria e nella Locride in particolare , in questo momento la pandemia ha colpito anche un settore, quello del turismo, che negli scorsi anni sembrava aver mostrato una certa vivacità ?
Il turismo è il settore in assoluto più colpito dagli effetti del covid, e la sua crisi produce un effetto domino devastante in tante altre attività dell’indotto. Un dramma per il Paese e una vera tragedia per il Sud, che non compensa questo stallo con la manifattura come invece riescono a fare le aree forti. Bisogna intervenire contemporaneamente su tre fronti: assicurare ristori adeguati alle aziende del comparto e protezione sociale a tutti i lavoratori, accelerare il piano vaccinale anche modificando i protocolli sulla sicurezza per somministrare le dosi nei luoghi di lavoro e, intanto, avviare la stagione degli investimenti e delle politiche attive, rigenerando il tessuto produttivo e sociale non solo nel Mezzogiorno. Sono direttrici che dobbiamo percorrere in un solo tempo.
Sanità e Scuola sono due settori molto delicati che pesano notevolmente sul vivere civile del territorio. Cosa si deve fare per migliorare la situazione ?
Occorre fare un grande investimento su questi due settori, iniziando dallo stabilizzare il lavoro e dall’avviare massicci piani di assunzione che facciano recuperare la strada persa in questi anni. Il sotto-organico, sia negli ospedali che nelle scuole, ormai è la regola, così come è avvertita come normale, specialmente al Sud, la cronica sotto-dotazione tecnica e tecnologica. Lo stesso per la debolezza della medicina territoriale. E’ su questi nodi, che amplificano criticità nazionali, che dobbiamo agire, anche ricominciando a parlare di Mes Sanitario, 37 miliardi a cui stiamo sbattendo la porta in faccia. Dobbiamo farlo partendo sempre dalla consapevolezza che al Sud – e non solo – se si taglia sulle politiche sociali si alimentano anche i poteri criminali. Se si chiude una scuola si rischia di aprire un carcere.
Sul Mezzogiorno e sulla Calabria in particolare, la Cisl come intende muoversi nell’immediato futuro ?
Bisogna partire dal lavoro ben tutelato e qualificato, dai giovani e dalle donne, che pagano il conto più salato di questa crisi. C’è un’emergenza occupazionale che si sovrappone a un’urgenza di coesione sociale e richiede di attivare i driver dei nostri territori. Penso al volano della logistica e della portualità, a settori che tutto il mondo ci invidia come l’agroalimentare, l’artigianato, il patrimonio culturale e naturalistico. Penso all’industria ed al terziario da far ripartire, alla transizione tecnologica e green che deve riqualificare anche la “pelle” produttiva meridionale. C’è tanta energia nelle nostre comunità che resta svilita e compressa. E solo sbloccando gli investimenti pubblici e stimolando quelli privati che possiamo liberarla e trasformarla in giustizia sociale e crescita economica per il Paese.
Che significa per un figlio di un piccolo comune di questa terra assumere la direzione di uno dei più importanti sindacati di questo Paese ?
E’ un grande onore e una grande responsabilità. Con me porterò sempre un pezzo della mia terra, delle mie origini, e della mia famiglia. Devo dire grazie a loro, ad Annamaria Furlan, a tutta la Cisl per aver creduto in me e per avermi sempre sostenuto. Come sempre ho fatto, dedicherò tutto me stesso all’Organizzazione e al grande popolo che rappresentiamo.