R. e P.
Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto” ODV
Comunicato Stampa
Quanto sta accadendo nella Locride, ed in particolare nei territori dei comuni di Caraffa del Bianco,Africo, Ferruzzano
e Samo come denunciato, sulla stampa e sulla RAI, da diversi imprenditori della zona, ed in particolare dall’imprenditore
Bruno BONFA’, circa il fenomeno delle cosiddette “vacche sacre”, ci narra di una terra dove il controllo dello Stato
è quantomeno carente e dove propaggini dello stesso, per un inquietante senso del quieto vivere, chiudono gli occhi facendo finta di non vedere o, addirittura, negando il fenomeno.
Altrove-nella piana di Gioia Tauro–nonostante le tante denunce, ci volle il morto per far si che le pubbliche autorità, svegliandosi da un decennale torpore, intervenissero con la durezza che la vicenda richiedeva, riuscendo in poco tempo,
a far quasi estinguere il fenomeno.
Non si comprende quindi per quale motivo le denunce dell’imprenditore Bonfà, al quale molto probabilmente coloro che oggi sanciscono la “sacralità” delle vacche, nel passato uccisero il padre, che da anni sta denunciando il fenomeno nelle sue terre rimangano inascoltate o quantomeno non risolte, se non addirittura negate.
Un fatto che ci sembra grave e sul quale invitiamo le autorità competenti tutte, ognuna per la propria competenza, ad intervenire con immediatezza.
È ormai dato acclarato che le vacche sacre, oltre ad essere fenomeno intimidatorio, siano per le cosche simbolo di controllo del territorio e attestazione di potere. Controllo del territorio e potere che riteniamo lo Stato, nel e sue diverse articolazioni, non possa e non debba permettere stia in mano alla criminalità organizzata.
Per questo saremo accanto all’imprenditore Bonfà e a quanti, come lui, continueranno a denunciare ogni episodio di malaffare che sia riconducibile a quella che il giudice Gratteri, in una delle sue tante intuizioni, ha definito “la malapianta”.
La Segreteria
Simona Ricotti