È successo stamattina a Locri, dove si è svolta la giornata commemorativa dedicata a Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, assassinato vent’anni fa dalla ‘ndrangheta. La città si è raccolta per rendere omaggio a una delle figure simbolo della lotta per la legalità e per riaffermare, con forza, il rifiuto di ogni forma di criminalità organizzata.
Le celebrazioni sono iniziate alle ore 9.45 con la Santa Messa nella Cattedrale di Santa Maria del Mastro, officiata dal vescovo monsignor Francesco Oliva. In un clima di profondo silenzio e partecipazione, numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni e studenti hanno voluto essere presenti per testimoniare il proprio sostegno e ricordare la figura di Fortugno, ucciso il 16 ottobre 2005 davanti a Palazzo Nieddu del Rio a Locri.

Successivamente, la commemorazione si è spostata a Palazzo Nieddu, dove si è tenuta la deposizione della corona da parte delle istituzioni dello Stato. A partecipare alla cerimonia anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, insieme a esponenti del mondo politico, delle forze dell’ordine e della società civile.


La mattinata si è conclusa nella Casa della Cultura con l’iniziativa pubblica “Vent’anni senza Francesco Fortugno”, che ha visto la partecipazione di studenti provenienti da diversi istituti scolastici della Locride. Nel corso dell’incontro, i relatori hanno ricordato non solo la figura politica e umana di Fortugno, ma anche il significato profondo della mobilitazione giovanile che, già all’indomani del suo assassinio, riempì le piazze di Locri con il grido “E adesso ammazzateci tutti”.

A vent’anni da quel tragico giorno, Locri ha rinnovato il suo impegno per la legalità e per la difesa delle istituzioni democratiche. Un cammino che continua a essere alimentato dalla cultura, dal protagonismo giovanile e dalla partecipazione attiva della comunità, nella consapevolezza che solo così si può costruire un futuro libero dalla violenza mafiosa.
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