RACCOLTA DIFFERENZIATA ALL’OSPEDALE: CI SONO DUE SCELTE, RISPETTARE LE REGOLE OPPURE INFRANGERLE.
Due mezze verità, quasi sempre, nascondono una bugia intera. Una non verità, insomma, la quale si nutre di inesattezze ed errori commessi in un passato non troppo remoto, errori che aggravano e rendono ancor più spiacevole l’atto incoscienziosamente denigratorio di taluni scelte, accuse e dichiaracioni.
Affermo questo, nel pieno rispetto della libertà di espressione di ognuno e con la consapevolezza che una critica costruttiva valga sempre di più, rispetto ad un falso consenso.
Quella che è stata giornalisticamente definita “l’isola ecologica – presso l’area antistante l’Ospedale civile di Locri – in una zona di passaggio per dipendenti e pubblico” non rappresenta la zona individuata dall’Amministrazione (allocata nella parte alta e dunque più lontana ed isolata dal pubblico transito) come possibile isola di conferimento bensì un’area discrezionalmente individuata e concessa unilateralmente dall’ambito dirigenziale del nosocomio.
Assurda anche la procedura di conferimento eseguita – autonomamente acquisita ormai come prassi ma contraria ad ogni regola e direttiva comunale – da parte degli addetti ai lavori (dipendenti e dirigenti amministrativi), i quali prima di denunciare gli accumuli di rifiuti dovrebbero altresì vigilare sulle proprie modalità, errate, di conferimento.
Se esiste un calendario, dovere civico e coscienza ne dovrebbero imporre il rispetto. Un’attenzione di buon senso e di educazione civile, ancor più doversosa poichè promanante da un luogo adibito all’esercizio di un servizio pubblico essenziale, costituzionalmente garantito all’art. 32.
Se la frazione di umido viene ritirata puntualmente, come difatti rassicuriamo che avvenga, quale sarebbe l’assurda ragione di non rispettare il calendario preposto ed esibire i rifiuti di organico anche in giorni diversi? Dall’intelletto, la nostra facoltà di pensare non può che suggerirci come incomprensibile, sibillina e volutamente pericolosa per la salute pubblica (bene primario essenziale che proprio all’Ospedale dovrebbe essere tutelato) l’esposizione per giorni, sotto il sole e la pioggia, di materiale di scarto organico – prassi tra l’altro vietata da regolamento comunale e passibile di pesanti sanzioni.
Simile argomentazione, per il conferimento dell’indifferenziato ovvero di tutte le restanti frazioni di rifiuto.
Le regole, in un paese democratico e civile, vengono stabilite per far funzionare le cose, prevenire situazioni di pericolo pubblico e soprattutto devo valere per tutti. Strutture ospedaliere comprese.
La soluzione a quanto denunciato sulle testate giornalistiche da parte dei dirigenti dell’ente, può giungere soltanto dall’adeguamento delle medesime scelte, da parte dell’area preposta, alle regole stabilite nell’interesse di tutti: conferire seguendo il calendario, rispettare l’orario di esposizione e concedere un luogo non di pubblico passaggio (quindi non vicino alla Farmacia, alla Cucina, agli Uffici, al Laboratorio Analisi).
L’impunito perpetrarsi di tale atteggiamento, diviene ancora più grave per la palesata consapevolezza di pericolo all’incolumità all’ igiene pubblica che dimostra lo stesso ente ospedaliero, quando prospetta la diffusione di possibili rischi ed infezioni a causa del richiamo, da parte dei cumuli di rifiuti in fermentazione e putrefazione, di scarafaggi e topi dalle vicine zone di campagna.
Come Assessore all’Ambiente, posso garantire di avere personale contezza circa la regolarità del ritiro ed il rispetto della raccolta dei rifiuti, secondo calendario, da parte della Ditta aggiudicataria.
Qualora il regolare servizio di raccolta – garantito dal Comune – volesse essere ulteriormente potenziato, a causa di esigenze specifiche, la stessa area amministrativa dell’Ospedale è al corrente di poter stipulare convenzioni private con Ditte preposte a tali raccolte speciali.
Invito, inoltre, ad osservare meglio la foto esposta nell’articolo dedicato ieri alla tematica. Noterete un cassone di colore bianco rappresentato da un compattatore per Carta e Cartone, si tratta di un’accortezza aggiuntiva – ovvero fuori dagli accordi economici e dunque assolutamente gratuita – posizionata per ridurre gli ingombri ed ottimizzare il servizio e il decoro urbano dell’area.
Mi sia consentita, senza toni polemici, una riflessione conclusiva.
I dirigenti che puntano il dito sulla correttezza e trasparenza dei servizi, sono gli stessi ai quali l’ente comunale ha contestato e richiesto il pagamento (ancora dovuto!) che è pari alla somma di € 1.064.456,00 per il servizio TARI (annualità di riferimento 2013/2019) e a € 2.120.514,05 per quello idrico.
Sono certo che il giusto giudizio personale verrà puntualmente dato dagli attenti lettori, poichè in questo particolare momento storico come non mai, sono proprio i Cittadini che stanno dimostrando un’inimmaginabile sensibilità ambientale ed una grande attenzione ed adesione al servizio di raccolta differenziata.
Servizio che certamente dev’essere costantemente monitorato e migliorato ma che sta dimostrando di essere una scelta corretta e condivisa da tutti.
Raffaele Sainato,
Vicesindaco ed Assessore all’Ambiente