R. e P.

Leggendo la cronaca politica regionale di ieri,ho provato-ancora un volta-amarezza e disgusto.Hanno bloccato la nomina a presidente della commissione regionale anti ndrangheta,perché qualcuno(?)ha ritenuto opportuno dire che ,il candidato in pectore,poi eletto alla guida di altra commissione permanente,fosse stato alle elezioni comunali del 2013 svoltesi a Locri,sostenuto dal potente clan Cataldo.Secondo le “carte” interpretate da acuti investigatori ed esaminate da ancora più acuti magistrati(tre)pubblici ministeri,chi avrebbe beneficiato di tale consenso,sarei stato io.Condannato successivamente,in primo grado,a tre anni per tutt’altra ipotesi delittuosa.L’amarezza ha il sopravvento su ogni altra sensazione, in quanto non capisco perché per mettere sulla graticola una persona, sia necessario ordire un circo mediatico ricco di ambiguità e falsità, distruggendo o tentando di farlo,un uomo prima ancora del personaggio politico.Il disgusto ancora maggiore,è dato dal fatto che non ho capito se:hanno sbagliato i primi pubblici ministeri e non hanno capito come realmente siano andate le cose nel 2013? O, più amaramente e disgustosamente, abbiano voluto togliere di mezzo prima uno, tentando di replicare ieri con un altro?

Pino Mammoliti fb