Cordiale incontro al Palazzo di Città tra il sindaco Salvatore Quinci ed il nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Mazara del Vallo, capitano Domenico Testa, accompagnato dal nuovo comandante del Norm (Nucleo Operativo e Radiomobile) dei Carabinieri di Mazara, tenente Luigi De Costanzo.

Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato anche il comandante della stazione Carabinieri di Mazara Maurizio Giaramida, il primo cittadino ha rivolto un caloroso benvenuto a nome della comunità mazarese al capitano Testa ed al tenente De Costanzo, esprimendo gli auguri di buon lavoro ed assicurando la massima collaborazione istituzionale tra il Comune e l’Arma.

Il nuovo comandante della compagnia Carabinieri di Mazara, capitano Domenico Testa, è stato fino a pochi giorni fa comandante del Norm di Locri e prende il posto del capitano Diego Miggiano, che ora è andato a comandare la compagnia Carabinieri di Casoria.

Il nuovo comandante del Norm di Mazara, tenente Luigi De Costanzo, proviene invece dalla scuola allievi carabinieri di Roma dove è stato istruttore e prende il posto del capitano Marco Colella, trasferito a Torino al Norm della compagnia Oltre-Dora.

 (Nella foto: da sx il  Tenente Luigi De Costanzo, il sindaco  Salvatore Quinci  e il capitano Domenico Testa)
https://www.campobellonews.com/archivio/mazara-il-sindaco-incontra-i-nuovi-comandanti-della-compagnia-e-del-nucleo-operativo-e-radiomobile-carabinieri/

Ne “Il giorno della civetta”Sciascia dopo una attenta analisi sociologica del fenomeno mafioso e,prima ancora corruttivo che denunciava con la sua opera,ha elencato quattro categorie di uomini.Uomini,mezzi uomini,uominicchi e quaquaraqua’. Le similitudini con la Calabria sono evidentemente chiare,per la più semplice ragione che fa della Calabria, una gemella di potere”occulto” della Sicilia.
Qualche giorno addietro è stato trasferito,dopo diversi successi investigativi,il capitano della compagnia carabinieri di Locri,Domenico Testa,in altra sede lavorativa.Mi sento di paragonare il valoroso ufficiale,traendo spunto dall’ opera di Sciascia,al capitano Bellodi che al momento del commiato dalla Sicilia per la volta di Parma,ha ricevuto dal “puparo” don Mariano Arena suo acerrimo nemico,il riconoscimento del suo valore morale:”…lei anche se mi inchiodera’su queste carte come un Cristo,lei è un uomo…”Sono convinto che tanti dei miei assistiti,pur essendo stati duramente colpiti dall’ azione investigativa condotta da Testa ed i suoi uomini,oggi avrebbero espresso con le parole del di Sciascia ciò che pensavano del loro nemico.Io,che non sono né Sciascia né i miei assistiti,ma semplicemente un cittadino di Locri,voglio esprimere la mia gratitudine umana,professionale, per la grande opera di trasformazione sociale avviata,bruscamente interrotta,a Locri,da Un Uomo.Il capitano Domenico Testa.

Pino Mammoliti fb