LOCRI – Le intenzioni degli organizzatori erano buone, specie quelle esposte in premessa dal sindaco di Locri Giovanni Calabrese che nella quasi inedita veste di buon padrone di casa ha ribadito in premessa che «La sanità è di tutti e non può avere una bandiera politica o una casacca di partito. Quella di oggi – ha detto – non è una battaglia contro qualcuno ma per salvare la sanità della Locride il cui decadimento ebbe inizio con l’accorpamento dell’Asl di Locri con l’Asp di Reggio Calabria nell’era Scopelliti, nei confronti del quale mi misi contro, nonostante l’analoga appartenenza politica. Purtroppo – ha proseguito il primo cittadino – nonostante 17 manifestazioni pubbliche, compresa la fiaccolata voluta dal vescovo Oliva, e numerosi incontri con Ministro, Prefetto, commissari e così via, nulla è cambiato e le inefficienze si aggravano sempre di più, tanto che la situazione è sotto gli occhi di tutti. Non possiamo più continuare a subire perché c’è un disegno politico teso a smantellare l’ospedale della Locride, ecco perché nonostante la mia amarezza, la mia delusione e la mia stanchezza, chiediamo ancora una volta dignità per questo comprensorio, dopo che è stato chiuso l’ospedale di Siderno – l’unico in tutta la Calabria – e la più volte preannunciata “Casa della salute” è rimasta solo una cartolina e dobbiamo tutelare l’ospedale di Locri, perché oggi – ha concluso – vorrei delle risposte e non delle polemiche».

Fin qui le intenzioni di Calabrese.

Eppure, non sono mancati momenti di tensione, con la folta platea arrabbiata per le ben note inefficienze, che ha interrotto più volte i relatori, e alla fine il taccuino del cronista è rimasto povero di dati concreti ed essenziali, tra l’autoassoluzione del commissario per l’emergenza sanitaria (e da pochissimi giorni commissario dell’Asp di Reggio Calabria, dopo la rimozione dell’ex direttore generale Brancati) Massimo Scura, gli interventi autoreferenziali e autocelebrativi dei parlamentari forzisti Francesco Cannizzaro e Marco Siclari, e la prudenza, prettamente governativa, del parlamentare dei 5Stelle Giuseppe Auddino.

Un “Sanità day”, dunque, in cui non sono mancati i momenti di “Vaffa day”, in ossequio a quella politica populista imperante, che giunge dopo le infelici dichiarazioni rese dal commissario Scura in sede di audizione nella commissione parlamentare Sanità, nel corso della quale Scura ha detto, tra l’altro, che «Il problema della sanità calabrese sono le infiltrazioni ambientali: gli stessi medici, infermieri e OSS in altre zone d’Italia sarebbero sicuramente in condizioni di assicurare servizi ottimali, mentre qui la disorganizzazione imperante impedisce tutto questo».

Non esattamente una sortita costruttiva, quella di Scura, sempre più uomo solo al comando della sanità calabrese in generale e reggina in particolare, che, paradossalmente, potrebbe essere rimosso dal suo incarico, stando a quanto dichiarato da Cannizzaro, che ha detto che «Dopo la mia interpellanza urgente sul tema, è stato avviato l’iter ministeriale finalizzato alla sostituzione di Scura che forse potrebbe non arrivare a ricoprire mercoledì questo ruolo».

Chi di personalizzazione della sanità ferisce, dunque, di personalizzazione della sanità potrebbe perire, istituzionalmente parlando. E bene ha fatto il vescovo Oliva, nel suo intervento conclusivo, a ricordare che «Non serve cercare capri espiatori: ci vuole, piuttosto, un esame di coscienza per risolvere i problemi che ancora attanagliano la sanità calabrese e che si ripercuotono soprattutto sui meno abbienti, che non hanno la possibilità economica di andare a curarsi fuori».

Ma procediamo con ordine.

L’ESORDIO DIROMPENTE DI SCURA

Gli va sicuramente riconosciuto il coraggio di affrontare una platea più che arrabbiata, e sia lui che Calabrese hanno sottolineato come l’invito del sindaco a presenziare alla manifestazione odierna, inviato via Whatsapp, sia stato accolto di prima mattina ed entro pochi minuti dalla richiesta. Tuttavia, la battuta iniziale del suo intervento è più consona a un sarcasmo sicuramente fuori luogo, vista la gravità della tematica trattata.

«Il giorno in cui l’ospedale di Locri funzionerà a dovere – ha detto Scura – come farà il sindaco di Locri a fare campagna elettorale?». Calabrese fa per rispondere ma si contiene, forse violentandosi, visto il temperamento focoso. Scura prosegue dicendo che «Non bisogna pensare solo all’ospedale di Locri come unico punto di erogazione delle prestazioni sanitarie nel territorio, ma al sistema della medicina di base e territoriale. L’assenza di screening oncologici, utili a prevenire e a diagnosticare le malattie tumorali – ha proseguito – solo nella provincia di Reggio Calabria e di Cosenza si verifica, mentre laddove si fa, come nelle altre provincie calabresi, ha prodotto buoni risultati. Sull’ospedale di Locri, poi occorre remare tutti nella stessa direzione, e devo dire che l’Asp di Reggio, fino a pochi giorni fa, non ha fatto appieno la sua parte, visto che avevo autorizzato la nomina dei primari mancanti e dei “facenti funzione” ma l’Asp di Reggio ha dormito, non facendo i concorsi e non attivando lo scorrimento delle graduatorie. Ecco perché mi sono autonominato soggetto attuatore, qualche giorno prima che la Regione rimuovesse l’ex DG Brancati: è un atto d’amore per questa terra, che sento un po’ mia, visto che mio padre era calabrese, e se avessi lasciato spazio alla giunta regionale, questa avrebbe sicuramente nominato un altro DG permeabile a condizionamenti ambientali e pressioni politiche».

Quindi, Scura ha preso alcuni impegni precisi: «Entro mercoledì – ha detto – saranno nominati i facenti funzione all’ospedale di Locri, attivando concorsi e graduatorie per assumere anche ostetriche, OSS e tecnici. Nel tempo tecnico necessario a fare i concorsi saranno assicurati i 258 posti letto più tutti i tecnici previsti dal decreto 64, tutti autorizzati da me ma non ancora assunti dall’Asp di Reggio Calabria. I 14,5 milioni d’investimento logistico sull’ospedale di Locri che avevo sbloccato sono ancora là a disposizione e finalmente abbiamo adottato la delibera per le verifiche tecniche sistemiche. Idem per la risonanza magnetica, per la quale dovrà essere creato un locale ad hoc e che ancora non abbiamo messo perché privi dell’ingegnere biomedico che mancava dopo le sue dimissioni».

Non è mancato un riferimento alle presunte ingerenze ambientali, «perché – ha spiegato Scura – se chi vince i concorsi non vuole venire a lavorare a Locri, un problema ci sarà». A questo punto, Calabrese lo interrompe per dirgli che «E’ logico che non vengano se voi fate i concorsi solo per tre mesi a tempo determinato». Secca la replica di Scura, che dice che «Io non ho mai autorizzato assunzioni a tempo determinato».

IL SENATORE PENTASTELLATO GIUSEPPE AUDDINO

«Ho già detto a Scura – ha esordito il parlamentare – che dalla sua relazione non si evince il grave stato di crisi della sanità locridea, manca perfino un riferimento al dato drammatico della migrazione sanitaria  verso le altre regioni e mi chiedo cosa abbiano fatto in passato tutti i governi regionali che a partire da Chiaravalloti e finendo a Oliverio avrebbero dovuto adoperarsi per la sanità calabrese. Che non mi si dica che l’attuale Governo nazionale abbia delle responsabilità dopo pochissimi mesi dal suo insediamento! Mi chiedo – ha concluso – quanto tempo dovremo aspettare ancora per avere tempi e modi di attuazione degli impegni presi da Scura oggi».

LA REPLICA DI SCURA

«Entro sei mesi – ha detto – risolveremo i problemi tecnici e organizzativi. Tornerò a Locri con programmi specifici e circostanziati, perché non mi va di snocciolare dati a casaccio oggi. Per le assunzioni la soluzione delle problematiche esistenti sarà più facile e a chi dice che abbiamo fatto poco voglio ricordare la situazione post-bellica che trovammo all’atto del mio insediamento, dopo la quale abbiamo ricostruito tutto da zero, partendo da atti aziendali, rete ospedaliera, rete territoriale e rete trasfusionale».

L’INTERVENTO DI CANNIZZARO

Il parlamentare forzista, “fantasmini” ai piedi e “ascella pezzata” su una camicia forse troppo “slim fit” e più ruspante che mai, ed esordisce censurando l’infelice battuta iniziale di Scura contro il sindaco Calabrese. Quindi, alza subito i toni dicendo che «La sanità calabrese ha iniziato il suo declino dopo la nomina del commissario Scura da parte dell’allora Governo Renzi. E nella marea di sciocchezze che Scura ha detto stasera e che dice da tre anni e mezzo, c’è anche quella della presunta mancanza di collaborazione da parte degli apparati regionali, che lo lascerebbe solo nel suo lavoro».

A questo punto, Scura, invece di attendere la fine dell’intervento di Cannizzaro per replicare, compie un gesto poco cavalleresco, strappando letteralmente il microfono dalle mani della moderatrice dell’incontro Maria Teresa Criniti, che gli aveva gentilmente chiesto di lasciare completare l’intervento a Cannizzaro, per smentire il parlamentare.

Cannizzaro replica a tono, e dice che «Oliverio e la Città Metropolitana stasera sono assenti e questo evidenzia il loro fallimento. Io, continuo a dire che Scura è inadeguato al ruolo che ricopre, e alla mia interpellanza parlamentare, il sottosegretario alla Sanità dell’attuale Governo, il leghista Maurizio Fugatti, ha detto che dopo il monitoraggio compiuto sull’operato di Scura, sono emersi molti elementi di criticità e il Ministro della Salute Grillo avrebbe già avviato le procedure per la sua rimozione, tanto che mi chiedo se ci arriverà a mercoledì. Peccato che dallo stesso ministero arrivino segnali inquietanti, come le dimissioni del capo di gabinetto, l’unico interlocutore credibile che avevamo trovato sulle problematiche sollevate. In ogni caso, grazie al mio impegno e alla recentissima visita del sindaco Calabrese a Roma abbiamo strappato l’impegno del sottosegretario Fugatti a venire a Locri per constatare di persona lo stato in cui versa la sanità di questo comprensorio. Scura dice che farà tanto per l’ospedale di Locri, ma mi chiedo dove fosse in questi tre anni e mezzo del suo mandato, e poi basta con questa storia delle pressioni ambientali, basta con questa ‘ndrangheta».

LA BREVE REPLICA DI AUDDINO

«Io ho detto che il Ministro è al corrente di tutto – ha ripetuto – e questo Governo si misurerà dalle risposte che saprà dare ai cittadini, perché io in primis sono stanco della politica del “faremo”. Noi lavoriamo per risolvere un problema alla volta e i risultati del nostro operato saranno apprezzati tra un anno».

L’INTERVENTO DI SICLARI

Non è “trash” come il suo collega Cannizzaro, ma mantiene comunque dei toni alti, attaccando frontalmente Scura «Che – ha esordito Siclari – ai miei sei quesiti posti durante l’audizione ha riposto solo a uno e mezzo, come dirò domani nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata. Lui parla di problematiche ambientali, ma se sa qualcosa perché non va in Procura a denunciare tutto? Perché non dice che il 22% dei calabresi emigra per potersi curare e che l’alto consumo di medicinali nella nostra regione è indice di un’aspettativa di vita più bassa? Alla prima seduta parlamentare, sollevai il problema del taglio delle risorse alla sanità privata convenzionata calabrese, che assicura i servizi ai cittadini, che non possono pagare di tasca propria le prestazioni per intero. Se la sanità in Calabria ha fallito, la colpa è tutta di Scura e Oliverio, e ho già presentato una mozione in Senato tesa a cambiare le norme che disciplinano il commissariamento della sanità, che non ha prodotto alcun risultato».

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DI ASSOCOMUNI LOCRIDE FRANCO CANDIA

Il sindaco di Stignano ha posto un problema di pianificazione dell’offerta sanitaria, attualmente mancante, evidenziando come «Avremmo preferito – ha detto – che ci organizzò a suo tempo la rete ospedaliera avesse detto subito che la gente della Locride debba fare riferimento agli ospedali di Reggio o di Germaneto, perché l’ospedale di Locri attualmente non riesce a garantire, per la scarsità di risorse destinate, i servizi che dovrebbe assicurare ed è “spoke” solo sulla carta. E meno male – ha proseguito Candia – che per mezza giornata funziona l’elisoccorso che ha salvato molte vite umane, altrimenti la situazione sarebbe ancora peggiore, ecco perché vogliamo innanzitutto un organico e risorse umane adeguate a un ospedale “Spoke” nella Locride».

LA REPLICA DI SCURA

«E’ vero – ha detto – quello che dice Cannizzaro, ovvero che il Ministro può disporre la mia sostituzione, ma come ha detto la senatrice Binetti, non credo che il cambio del commissario risolverà i problemi. Se dovesse succedere – ha continuato – sicuramente mi dispiacerebbe, ma andrei via a testa alta perché tutto quello che abbiamo fatto in questi tre anni e mezzo rende la situazione molto migliore rispetto a quella trovata il 12 marzo del 2014, data del mio insediamento. Perché i medici calabresi che ho visto all’opera in Toscana si possono esprimere professionalmente al meglio, mentre qua non riescono? Evidentemente ci sono delle problematiche ambientali e posso dire al senatore Siclari che «Sono già stato in Procura a denunciare tutto, e lo stesso Procuratore Capo mi ha detto che quando ho presentato degli esposti ho sempre colto nel segno. Io ho fatto funzionare la Cardiochirurgia a Reggio Calabria e per ridurre la mobilità passiva ci vogliono più servizi di qualità e più assunzioni di personale, e sono certo che i risultati del lavoro svolto nel 2017 si vedranno nel 2020. Se poi – ha concluso Scura – c’è stato un problema di mancanza di dialogo con Oliverio è solo colpa sua».

LE CONCLUSIONI DI CALABRESE

Dopo aver ribadito di sentirsi «Stanco, avvilito, deluso e amareggiato, perché – ha detto il sindaco di Locri – le cose che ho sentito stasera sono le stesse che sento da quattro anni, comprese le promesse fatte a suo tempo dall’allora commissario dell’Asp di Reggio Calabria Squillacioti, che poi mandammo via a pedate. Ora  -ha proseguito – dobbiamo riflettere pubblicamente per capire se dobbiamo continuare questa battaglia e manifestare il prossimo 20 ottobre, o alzare bandiera bianca definitivamente, arrendendoci alle solite criticità. Di sicuro ci vorrà la massima partecipazione dei cittadini e mi spiace molto per l’assenza del governatore Oliverio e in particolare del Pd, che stasera invece di presenziare alla manifestazione sulla sanità, ha preferito organizzare la Festa dell’Unità comprensoriale con tanto di torneo di Burraco».

Dopo la veemente reazione del sindaco di Bianco Aldo Canturi, fedelissimo del capogruppo Pd in consiglio regionale Sebi Romeo, ha preso la parola il vescovo, il cui intervento è stato particolarmente apprezzato per il buonsenso manifestato.

«Stasera – ha detto il presule – mi aspettavo una stretta di mano tra i presenti e un atteggiamento propositivo e teso a risolvere le tante problematiche esistenti e non momenti di conflitto e di tensione. Ora serve un momento di riflessione e sono certo che le polemiche non c’indurranno ad arrenderci di fronte ai problemi quotidiani. Di sicuro non servono persone che coltivano i propri interessi privati nella sanità, ma politici che servano la sanità calabrese che se è commissariata un motivo ci sarà. Il vero problema – ha concluso – è l’abbassamento del livello etico della società e se non si recupera questa dimensione etica la società stessa è destinata a morire».

Un monito, quello del vescovo, dal quale non si può prescindere.

fonte:  Gianluca Albanese – lentelocale.it