Il vescovo di Locri restituisce l’offerta 10.000 euro fatta da Domenico Gallo perchè molto vicino alla ‘ndrangheta. Il Mons. Francesco Oliva non perde tempo a mettere in atto le parole di Papa Francesco pronunciate in occasione dell’udienza generale tenutasi lo scorso marzo : “Il Popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi, se viene qualche benefattore con un offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente, per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo”. Il vescovo successivamente al messaggio del Papa indirizza una lettera ai parroci della locride invitandoli a “non accettare denaro sporco, offerte da criminali o clan mafiosi, per la realizzazione delle opere della chiesa quando è chiara la loro provenienza”. Un vescovo che non si limita a predicare bene visto che non ha esitato a rifiutare l’offerta di 10.000 euro, come contributo rispetto alla ricostruzione della chiesa Matrice di Bovalino, fatta da due società risalenti a Domenico Gallo, recentemente coinvolto in due inchieste delle Procure di Roma e di Genova. Una chiesa diocesana, quindi, che dice “no” a soldi che andrebbero a rafforzare il potere della criminalità organizzata.

MANUELA MAMMONE

vesc