Siamo giunti alla penultima tappa del nostro faticoso ma affascinante viaggio con “A Scuola di Opencoesione”.  A Scuola di OpenCoesione – spiegano i ragazzi della IV C dello Zaleuco di Locri  –  è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie superiori. Promuove principi di cittadinanza consapevole, attraverso attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici e l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione a partire dai dati aperti (open data) pubblicati sul portale OpenCoesione. È frutto di un accordo siglato nel giugno 2013 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca [MIUR] e il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica [DPS]”. In Calabria hanno presentato la propria candidatura 29 scuole della Regione, tra queste ne sono state scelte 6 situate rispettivamente a Reggio Calabria, Catanzaro, Palmi, Locri (due scuole) e Bovalino. Noi ragazzi abbiamo affrontato in 5 mesi di lavoro le tematiche della Coesione e dell’utilizzo dei fondi Strutturali scoprendo cosa significa utilizzare le risorse pubbliche per lo sviluppo integrato del territorio.

Alla conclusione del percorso al migliore project work elaborato dagli studenti verrà offerto un viaggio alle istituzioni Europee da una apposita commissione giudicatrice composta da rappresentanti dell’iniziativa OpenCoesione, del MIUR e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

“La corsa verso il raggiungimento del nostro obbiettivo- sottolineano i Giovani del Liceo Scientifico di Locri –  ha previsto una sosta in via Garibaldi, presso l’Ostello della Gioventù, scelta come opera pubblica su cui si è sviluppato il nostro percorso di indagine sull’uso delle risorse comunitarie impiegate a favore della nostra regione. La struttura dell’ostello è stata scelta a oggetto del nostro lavoro di indagine perché siamo stati subito affascinati dal messaggio di cambiamento sociale veicolato da un bene prima in possesso delle cosche che in futuro, invece, potrà rappresentare per il nostro territorio una chance di sviluppo. La tappa del 14 aprile 2015 si è rivelata un’emozionante esplorazione: telecamere e giornalisti erano lì per noi e la nostra adrenalina era altissima.  Sin da subito i giornalisti di Telemia, Promovideo, Lente Locale, Rai tre, la Gazzetta del Sud e il Garantista si sono mostrati molto disponibili e socievoli con noi ragazzi mettendoci a nostro agio nonostante fossimo molto emozionati all’idea di dover essere intervistati e ripresi davanti alle imponenti telecamere. E, ad un tratto “Ciak! Si gira!”. Iniziava la prima intervista nella quale il nostro “collega” Ciccio, con voce tremante ma soddisfatta, ha esposto brillantemente il nostro lavoro e le nostre idee, incuriosendo sempre più i giornalisti. Ma il desiderio che più ci premeva era visitare l’ostello e scoprire che cosa ci attendeva in cima a quel misterioso edificio, che finalmente, potevamo visitare dopo quattro lunghi mesi. Con grande soddisfazione abbiamo potuto notare che la struttura era stata ben realizzata utilizzando uno stile moderno e semplice. Subito ci siamo resi conto che ne avremmo conservato entusiasmanti ricordi, privi di qualsiasi pregiudizio nei confronti di quello che l’edificio era stato un tempo. Intanto le riprese proseguivano ma questa volta eravamo noi a farle. Tra una risata e l’altra ci siamo calati nella veste di giornalisti e, muniti di Ipad, Iphone e registratori vocali, abbiamo dato inizio alla nostra sfrenata ricerca di persone da intervistare. Alcune di loro si sono dimostrate disponibili ad esprimere il loro parere mentre altri hanno esternato una visibile difficoltà ad esprimere il proprio parere sull’opera. Quindi come giornalisti di tutto rispetto, non ci siamo fatti mancare anche l’ospite d’onore: il Vescovo della Diocesi Locri-Gerace Monsignor Francesco Oliva. Siamo stati calorosamente accolti da Monsignor Oliva nella sede episcopale  e lì abbiamo sviluppato un avvincente dialogo. I suoi consigli e le sue opinioni sono stati molto significativi e incoraggianti. Il presule ci ha fatto comprendere che la nostra è una terra in grado di offrirci tante cose belle e che noi giovani dovremmo proporre e sostenere in modo deciso e fiero la riscoperta e la valorizzazione del consistente patrimonio a nostra disposizione. Interrogato sulla struttura indagata dal nostro percorso di cittadinanza attiva ha subito messo in chiaro la sua opinione positiva circa le nuove opportunità che la quest’opera comporterà per noi giovani. Potrà contribuire in futuro alla crescita economica e sociale di Locri di cui soprattutto noi giovani dovremmo essere protagonisti ed artefici”. 8580news