Sembra non trovare tregua la disputa tra il colonnello Raffaele Fedocci e il pm di Catanzaro Gerardo Dominijanni. Tutto ha inizio, circa dieci anni fa, quando Fedocci era comandante provinciale dei carabinieri a Catanzaro e denunciò il magistrato per diffamazione alla luce di alcune contestazioni mosse nell’ambito di attività d’ufficio. Sottoposto a processo, Dominijanni il 30 ottobre 2012 è stato assolto con formula ampia: non avrebbe affatto leso la reputazione di Fedocci. La Procura non presentò ricorso in appello e da qui la causa oggi intentata dal pm per calunnia e una maxirichiesta di risarcimento del danno da 500 mila euro. Nello specifico nel 2004 quando prestava servizio a Catanzaro, Fedocci delegò un suo sottoposto a presenziare a tutte le riunioni investigative, la qual cosa fu mal digerita da Dominijanni più avanti, a seguito dell’operazione condotta il 22 settembre di quello stesso anno contro il clan Gallace-Novella, palesò il suo rammarico. Fu allora che scattò la querela per diffamazione. Fin qui è storia. La novità sarebbe, stando a quanto riportato dal quotidiano “Cronache del Garantista Calabria” in un articolo a firma di Simona Musco, che il Consiglio intermedio del comando interregionale dei Carabinieri “Vittorio Veneto” di Padova si schiera a favore del colonnello. Una posizione ufficiale. La delibera, numero 310, infatti, sarebbe stata votata all’unanimità dai sei membri del CoIr che hanno espresso solidarietà a Raffaele Fedocci a “prescindere dagli esiti del caso particolare”. Il procedimento penale a carico del vicecomandante dei carabinieri dell’Emilia Romagna, è pendente al Tribunale civile di Locri.
ALESSANDRA BEVILACQUA (telemia)
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