I quindici lavoratori LSU/LPU del comune di Locri che ieri sono stati invitati dalla locale amministrazione comunale a lasciare il proprio posto di lavoro, si sono incatenati stamattina in segno di protesta davanti al Municipio. Proprio ieri i rappresentanti di Cgil e Uil Temp di Locri, Sebastiano Marando e Stefano Princi, avevano inviato una comunicazione alla Prefettura di Reggio Calabria ed al Commissariato di Ps di Siderno per comunicare lo svolgimento di un sit-in di solidarietà dei quindi lavoratori LSU-LPU di Locri in merito “sia alla loro mancata contrattualizzazione e sia all’assurda- è scritto nella lettera- decisione del comune di Locri di sospenderli anche dall’attività di LSU/LPU”. “Tale ingiustificata decisione da parte del comune di Locri- si legge -assunta senza alcuna comunicazione o autorizzazione della Regione Calabria in merito alla volontà di interruzione della convenzione stipulata  con la stessa regione per l’utilizzo dei lavoratori LSU/LPU per l’intero anno 2015, determina tra i lavoratori sgomento e indignazione che rischiano di trovarsi senza più un lavoro e un sostentamento economico per loro e le proprie famiglie”.” Il comportamento del comune di Locri è alquanto singolare, non solo non ha proceduto alla contrattualizzazione degli stessi lavoratori a differenza di tutti gli altri comuni della locride e dell’intera Calabria di cui il costo economico è a totale carico del governo nazionale e regionale , ma addirittura con un “atto formale”, “ unilaterale ed ingiustifcato”comunica ai 15 lavoratori LSU/LPU di abbandonare il proprio posto di lavoro e andarsene a casa lasciando i lavoratori nello sconforto e nella disperazione”. Il sit-in di solidarietà dovrebbe  svolgersi  il 7 marzo , con inizio alle ore 16,00 di fronte al piazzale della Chiesa di Santa Maria , sede vescovile della Diocesi di Locri-Gerace. Antonio Tassone (foto facebook)

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