Era solo una provocazione, tale è rimasta, da alcuni non condivisa (perché mal compresa) con il solo ed unico obiettivo di riportare la sgangherata condizione ospedaliera di uomini e mezzi al centro della attenzione generale.

Non era e non doveva essere compito di Jovanotti, affrontare, sia pur in modo simbolico e minimale, lo smantellamento dell’ospedale di Locri. È compito esclusivamente delle istituzioni regionali e nazionali, qualora decidessero di farsene carico. A noi cittadini compete il diritto di segnalazione e vigilanza e, se possibile, senza partigianeria o smania di primogenitura, il dovere della indignazione e della protesta civile, costante e decisa.

Ciò che è rimasto invariato, dopo due giorni di festa e di buon esempio civico ed organizzativo, sono i problemi e la “solitudine” dell’ospedale, degli operatori e degli utenti. Continuiamo a fare la nostra parte, come ha lasciato detto Piero Angela, come è giusto che sia (cittadini, sindacati, associazioni etc. etc.), Jovanotti tornerà l’anno prossimo ambientalisti, ecologisti, etilisti e moralisti permettendo.

Siamo noi tutti che viviamo su questo territorio a dover intonare (si fa per dire) l’ inno della vita, della sua difesa e della giustizia sociale.

Pino Mammoliti