R. e P.

Non penso vi sia una congiura interistituzionale che si consuma ogni qualvolta si creano,in astratto,le condizioni per assegnare al dottor Gratteri un ruolo di responsabilità apicale a livello nazionale, quale per esempio, ministro della giustizia o,in quest’ultimo caso , Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo. Credo di più sia una strana abitudine italica , quell’appunto di scegliere sempre,in determinate situazioni,figure e figuri di livello diverso rispetto a quelle primariamente invocate e naturalmente vocate.Lo notiamo nel mondo accademico,in quello scientifico,della politica e via dicendo. I più bravi,si classificano sempre dopo i posti di podio,che nella stragrande maggioranza dei casi vengono assegnati a quelli incolore,inodore ed insapore.Non si comprende, sennò, perché Bonafede ,Di Maio ,la Boschi . Palamara, e da ultimo-ma non proprio- nostri vertici ospedalieri , abbiano occupato e continuano ad occupare posti di primo piano , molto al di sopra delle loro capacità e molto al di sotto delle loro vocazioni.

Il perché questo succeda non saprei spiegarlo, riesco però ad immaginarlo. Mi viene da pensare che alla qualità venga preferita la fedeltà,questa ultima, consente ai gemelli di Ponzio Pilato sparsi lungo lo Stivale,di offrire al popolo una risposta.Poco conta se sia la migliore!

Ciò che veramente conta ,per chi è indifeso, è che i migliori continuino a lavorare come se fossero sufficienti le loro capacita’ ,per non perdere mai e continuare a sperare in un mondo migliore.

Pino Mammoliti