R. e P.

L’Amministrazione Comunale di Locri, nel rispetto delle proprie prerogative istituzionali, ha affrontato con senso di responsabilità la mozione presentata sul riconoscimento dello Stato di Palestina di iniziativa del gruppo consiliare “Storia e Progresso”. La nostra posizione è chiara e coerente: condanniamo ogni forma di guerra, terrorismo e crimine contro l’umanità, e ci riconosciamo nella linea del Governo italiano e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che indicano come unica prospettiva credibile la soluzione dei due popoli e dei due Stati, per garantire sicurezza, giustizia e dignità tanto al popolo israeliano quanto a quello palestinese.

Sorprende – ma non troppo – che a fronte di una linea così equilibrata e coerente, la sezione locale dell’ANPI abbia scelto di strumentalizzare la discussione per attaccare pubblicamente il Consiglio comunale. Un gesto che tradisce non una sincera vocazione civile, ma una vecchia logica ideologica, utile solo a chi cerca ancora uno spazio politico dopo averlo perso altrove.

L’ANPI è nata per tutelare la memoria della Resistenza. A Locri, però, pare essersi trasformata in una piattaforma alternativa per protagonismi frustrati e ambizioni riciclate, che sfruttano ogni tema per fare propaganda, anche a costo di banalizzare conflitti drammatici e questioni complesse.

Locri è un Comune calabrese, non una sottosezione dell’ONU. E ai nostri cittadini dobbiamo risposte sui temi che vivono ogni giorno: decoro urbano, servizi, sviluppo, lavoro. Non dichiarazioni simboliche buone solo per i titoli dei blog.

Alla politica delle mozioni-slogan preferiamo la politica dei fatti. Alla retorica, la responsabilità. Alla guerra delle parole, la pace dei risultati.

Invitiamo dunque tutti – anche chi sogna una seconda vita da tribuno – a rispettare il valore delle istituzioni e il senso del tempo che stiamo vivendo. Non serve fare i partigiani contro l’evidenza: la realtà, quella vera, è sotto gli occhi di tutti.

Chiudo con parole semplici ma profonde, che dovrebbero ispirare chiunque abbia davvero a cuore la pace:

“Costruiamo ponti per essere un popolo in pace.” Questo l’appello che Papa Leone XIV ha rivolto al mondo, in un contesto internazionale segnato da conflitti e violenza, che noi intendiamo sposare nello spirito e nelle azioni.

 

Capogruppo di maggioranza

Giovanni Puro