Un convegno alla Biblioteca Comunale ha approfondito il ruolo femminile prima e dopo l’Unità d’Italia. Tra interventi accademici e testimonianze locali, un’occasione per riscoprire il valore della partecipazione femminile alla storia nazionale.

Un appuntamento di alto valore culturale e storico si è svolto presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Nieddu del Rio a Locri. L’incontro, dal titolo “La condizione femminile prima e dopo il Risorgimento”, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e approfondimento sul ruolo delle donne nella storia d’Italia e nel processo di unificazione nazionale.

L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (Comitato provinciale di Reggio Calabria), in collaborazione con le sezioni Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) di Locri e Siderno, con il patrocinio del Comune di Locri e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

Dopo i saluti istituzionali dell’Amministrazione comunale di Locri, hanno aperto i lavori Assunta Barillaro (presidente Fidapa Locri), Silvana Ferraro (presidente Fidapa Siderno) e Vincenzo De Angelis (presidente ISRI Reggio Calabria).

Il convegno ha visto la partecipazione di studiosi e studiose di rilievo:

  • Vincenzo Cataldo, docente presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro
  • Giovanni Pittari, Deputazione di Storia Patria per la Calabria
  • Caterina Mammola, rappresentante Fidapa e componente della Deputazione
  • Donatella De Angelis, dottoressa in Lettere, che ha offerto spunti conclusivi di riflessione.

A coronare l’incontro, la lectio magistralis del professor Carmine Pinto, ordinario di storia contemporanea all’Università degli Studi di Salerno, tra i massimi esperti del Risorgimento italiano a livello nazionale. A moderare i lavori, Domenico Capponi, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

Il cuore tematico dell’evento è stato l’analisi della condizione femminile nell’Ottocento, in particolare durante il periodo risorgimentale, con uno sguardo attento anche alle figure femminili calabresi spesso trascurate nei manuali di storia. È emersa la volontà di riscoprire e valorizzare il contributo delle donne non solo alla causa patriottica, ma anche ai primi segnali di emancipazione sociale, culturale e politica.

La Fidapa, da sempre impegnata nella promozione del ruolo della donna, ha ribadito la propria missione: porre al centro la figura femminile in ogni ambito della vita pubblica e professionale, con particolare attenzione al territorio. Le presidenti Barillaro e Ferraro hanno sottolineato l’importanza di fare rete con altre associazioni e istituzioni locali per rafforzare la partecipazione e l’impatto delle iniziative culturali.

Durante l’incontro è stato anche ricordato l’impegno annuale della Fidapa di Locri nella promozione di eventi contro la violenza di genere, come la tradizionale processione simbolica del mese di novembre.

Questo evento ha rappresentato un momento significativo di memoria storica e di riflessione civile, che non solo ha illuminato un capitolo spesso dimenticato del nostro passato, ma ha anche offerto l’occasione per rinnovare l’impegno collettivo verso una società più equa e consapevole. Come ricordato in conclusione, la liberazione femminile è stata – ed è ancora – uno dei traguardi più significativi della modernità, segno di una nazione che guarda al futuro con responsabilità e memoria.

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