L’11 luglio 1982 , l’Italia di Bearzot, trascinata dal tifo di tutti gli italiani,conquistava il titolo di Campione del Mondo a Madrid nella finale contro la Germania. Video, sonoro, lacrime di gioia, caroselli festanti di macchine motorini e motoape tutti bardati di tricolore, è tutto rimasto così nitido, nella memoria collettiva di quanti quel giorno vinsero, dentro e fuori lo stadio Bernabeu.

Paolo Rossi è stato il goleador del torneo , tutti i suoi compagni,veri e propri gladiatori senza paura e senza vanità ,sino alla goleada finale.
Elencarli tutti diventa un gioco di memoria e di romanticismo che,in questa sede, mi sembra un vuoto esercizio menemonico. Ciò che mi gratifica di più è ricordare cosa è stato per me e per i miei coetanei, quell’11 luglio di 40 anni fa .

Mi sono sentito orgogliosamente italiano,come mai più; ho visto la mia famiglia felice , compreso il nonno che suonava il clacson della 126; non ho colto differenza tra studenti e docenti ,tra laureati e terzimedisti, si abbracciavano ,in Piazza dei Martiri ,fascisti e comunisti , il notaio ed il giornalaio. Era la notte dei miracoli,complice un cielo stellato ed un mare incantato ,messi in contatto dalla nostra gioia. Da quella notte,per tutta l’estate non si arrendeva l’orgoglio e si abbatteva ogni pregiudizio. Eravamo tutti di entusiasmo e d’azzurro.
Non siamo riusciti, nonostante altre vittorie di mondiali e di imprese di campioni di altre specialità,a ritrovare quel senso di appartenenza,di attaccamento alla Patria,più della maglia azzurra., Niente,per me ,è stato più magico dal punto di vista sociale, di quella sera . I miti e gli eroi sono stati sostituiti da nani e rancori da sempre più ammorbanti differenze sociali.
Quella nazionale ci ha insegnato a vivere, facendoci capire che dopo ogni sacrificio arriva la giusta soddisfazione , che niente è scontato come in apparenza sembra, che non basta una vittoria per essere campioni per sempre, soprattutto, che per vincere dobbiamo sentirci tutti pronti e solidali, per affrontare una medesima sfida: quella della vita!

Pino Mammoliti