Occhiuto ha giocato d’anticipo pensando di avere un grande vantaggio, il che è un gesto d’arroganza di fronte a un’inchiesta giudiziaria.
Anziché fornire tutti gli elementi e predisporsi per la massima collaborazione, ha determinato una crisi della giunta uscente, si è dimesso e ha adesso sta chiedendo il voto dei cittadini.
Vorrebbe un plebiscito per poter poi dire ai magistrati che la loro azione non conta, pur se sono un potere autonomo e indipendente, e quel che conta è il voto dei cittadini.
E uno schema intrinsecamente antidemocratico, illiberale, che crea un precedente”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, oggi a Locri per visitare l’ospedale insieme al candidato del campo progressista alla presidenza della Regione Calabria Pasquale Tridico.
“Immaginate – ha aggiunto – tutti i sindaci, tutti i presidenti di regione, che hanno un incarico pubblico, che si dimettono, creano una crisi e chiedono ai cittadini, di fronte a un’inchiesta giudiziaria, decidete voi se io sono legittimato o no a proseguire. Cosa c’entra. Non è questo lo schema democratico di una democrazia sana in cui c’è il rispetto di un potere autonomo indipendente dalla magistratura”.
A giudizio di Conte, Occhiuto ha anche “fatto male qualche calcolo. Pensava di trovarci impreparati – ha detto – pensava di trovare delle forze di coalizione che stessero lì a litigare.
Invece queste forze hanno trovato un amplissimo schieramento che coinvolge partiti, movimenti politici, sociali, culturali. E tutti abbiamo trovato Tridico ed il Movimento ne è orgoglioso perché lo ha sempre considerato una grande risorsa a disposizione non solo del Movimento ma anche degli altri. Per cui Tridico è a disposizione per interpretare questo progetto che, nel consenso, nell’entusiasmo che giorno dopo giorno sale nei cittadini calabresi, sta evidentemente offrendo un segnale importante che ci abbiamo visto giusto”.
“Pasquale Tridico – ha concluso Conte – può dare una svolta alla Calabria, può interpretare il bisogno di cambiamento, di restituire dignità alla regione e ai cittadini che ci abitano anche se è una delle più povere d’Europa e sempre emarginata, anche dalla politica nazionale”.
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