Due assoluzioni e tre non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato contestato. E’ il risultato del processo per procurata inosservanza della pena in favore del latitante Pietro Criaco svoltosi davanti al Tribunale di Locri.
Inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia e ritenuto uno dei killer di punta della cosca Cordì di Locri, Criaco conduceva attività criminali oltre che in Calabria anche in Lombardia e all’estero è stato catturato mentre tentava la fuga.
La squadra mobile lo ha arrestato per la condanna per tentato omicidio di Antonio Panetta, uomo della cosca Cataldo, e per associazione di stampo mafiosa. Si nascondeva in una mansarda assieme alla moglie e ai due figli, si è arrampicato in pigiama sui tetti pensando di riuscire a dileguarsi, ma è stato bloccato dai poliziotti che, con i fari, hanno illuminato a giorno l’intera zona.
Assolti per non aver commesso il fatto Annunziato Moio e Domenico Spanò. Cinque gli imputati. I fatti contestati risalgono al periodo che va tra il novembre del 2006 ed il dicembre 2008 periodo in cui l’uomo è stato rintracciato e arrestato ad Africo. In sede di discussione la difesa ha sottolineato l’insussistenza dell’aggravante contestata. In sostanza il non doversi procedere è stato emesso nei confronti di Antonio Iulis, Giuseppe Romeo e Valerio Farcomeni. Ritenuto un “perfetto sconosciuto”, invece, dal suo avvocato difensore l’altro imputato Domenico Spanò.

ALESSANDRA BEVILACQUA