R. e P.

Grande soddisfazione, per il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che ha visto la studentessa Anna Maria Tassone (classe V C) vincere la Borsa di Studio “Fortunato La Rosa”. Terzo posto per la studentessa Irene Nicita (classe V C), mentre una menzione speciale è andata agli alunni: Luca Macrì (classe v B) e Domenico Correale (classe V A). Giorno 12 Marzo, nella Sala della Presidenza, sono stati consegnati i meritati riconoscimenti, alla presenza della Dirigente Serafino, della docente, che ha curato e seguito i ragazzi durante tutto il percorso, la prof.ssa Rossella Fontana, dell’Assessore alla Cultura Domenica Bumbaca, e della moglie del Dott. La Rosa, Viviana Balletta. La Borsa di Studio “Fortunato La Rosa” è un concorso, per studenti di Scuole Medie e Superiori, nato da un’intesa tra l’Amministrazione comunale e la famiglia del Dottore, assassinato il 7 Settembre 2005, per essersi opposto ed aver contrastato la criminalità organizzata.

L’obiettivo è quello di affermare i valori e i principi della legalità, affinchè la memoria ed il suo sacrificio rimangano sempre un esempio in difesa dei valori fondanti della convivenza civile, soprattutto per le nuove generazioni. Il Premio è, pertanto, finalizzato alla promozione dell’impegno sociale antimafia, e alla lotta ai fenomeni criminali, favorendo nei giovani lo sviluppo di una coscienza etica, consapevole e coerente con i principi della legalità. Ed è questo che è emerso dai racconti premiati. Quello della vincitrice, Anna Maria Tassone, dal titolo “La Tempesta. Viaggio di cinque minime vite sulla Terra”, è un racconto a più voci, che, attraverso la potenza immaginativa del lettore, si propone di dipingere i drammi e le sfide di una generazione bistrattata e incompresa, nella speranza che il suo dolore possa portare crescita, cambiamento e rinascita, rappresentati da una improvvisa tempesta, che rompe l’immobilità di una notte sofferta. Una qualsiasi città, sporca e caotica, fa da sfondo alle vite di cinque giovani, segnate dalla precarietà del lavoro, dalla competizione, dalla crisi climatica, dall’indifferenza di una società in decadenza, che ha dimenticato i crimini del passato. Il racconto di Irene Nicita, terzo posto, dal titolo “Ovunque e da nessuna parte”, è un lavoro nato sui possibili limiti etici (presenti e futuri) dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella società.

E’ la breve storia di una ragazza e dell’incontro, che cambierà la sua vita per sempre. In un mondo freddo e povero di sensibilità, in cui l’uomo non ha più legami con l’altro, nasce “AlTalk: l’unico software che cresce e si evolve con te”. Ma fino a che punto può arrivare il progresso tecnologico e come si può capire se sia andato troppo oltre, entrando in conflitto con dei valori puramente umani, o meno? Therèse e Leila ci invitano a riflettere su questo, fornendo il loro rapporto come prova del bisogno dell’essere umano di parlare, di capirsi e comunicare. Domenico Correale, menzione speciale con il racconto “Un essere migliore”, mette in evidenza come con l’aumentare delle richieste di nuovi metodi, per il corretto funzionamento delle varie industrie, l’uomo è arrivato ad affidarsi all’Intelligenza Artificiale. Questa, in un primo tempo, si rivela utile aiutando le industrie nella lavorazione delle materie prime, e riuscendo, anche, a spingersi oltre, grazie alle ricerche effettuate dal professore Roberto S. Ma se l’uomo, all’inizio, approva il grande successo dell’AI, in un secondo momento si accorge che essa sta diventando sempre più intelligente e mina all’utilità dell’essere umano in campo lavorativo.

L’umanità comincia a ribellarsi, ma non si rende conto che, ormai, è troppo tardi, e che in confronto all’AI siamo al pari di una razza inferiore. Ben presto gli uomini si accorgeranno, quanto il bigottismo e l’arroganza, li abbiano portati ad un punto di non ritorno. Luca Macrì, anche a lui una menzione speciale, per il racconto “Un sorriso è uno slogan di pace”. Ambientato nell’atroce guerra in Ucraina, narra di Stefan e Alina, due fratelli rimasti orfani. Stefan si prende cura di sua sorella, creando un’atmosfera di pace in un mondo contornato dalle favole. La vita continua a stupirli. Stefan conosce la bellissima sensazione di essere padre. Mitija, un bambini russo, riuscito miracolosamente a scappare, viene adottato da lui. Con aiuti umanitari fuggono a Roma. Stefan riuscirà a raccontare la sua storia a Bruxelles. Due nazionalità nemiche unite dall’amore, che supera ogni orribile conflitto. I riconoscimenti ai ragazzi dello Zaleuco confermano, ancora una volta, l’attenzione della scuola all’eccellenza, offrendo la possibilità ai suoi allievi, di sviluppare la consapevolezza di intraprendere strade, pur sempre difficili, ma per giungere a brillare nella società che li attende. “La buona narrativa intensifica l’esperienza di vivere la nostra stessa vita” (Vincent Canby)

 

IL COMITATO PER LA COMUNICAZIONE DELLO ZALEUCO