R. e P.
Sabato 27 agosto si è svolto presso il Centro Salesiano di Locri, dopo il classico appuntamento della Messa serale in Oratorio, un incontro di alto spessore culturale animato dalla presenza dell’illustre pedagogista e professore universitario Johnny Dotti dal titolo “Generare luoghi di vita”, dal titolo del suo ultimo libro. Dotti, di origine bergamasca, è anche uno dei maggiori esponenti del movimento della “generatività sociale”, un modo di pensare e di agire personale e collettivo socialmente orientato, creativo, connettivo e responsabile, che ha l’obiettivo di “rigenerare” i contesti chiave della società.
L’obiettivo dell’incontro è stato sondare le possibilità e le buone pratiche legate al concetto di abitare come luogo dell’anima atto a ricomporre le fratture sociali moderne e generare un homo novus in grado di riscoprire la centralità della Comunità. Rigenerare le relazioni umane e solidali alla base di una Comunità, infatti, secondo l’Associazione Distretto Solidale che ha organizzato l’iniziativa, è lo “strumento” più potente per limitare fenomeni di povertà educativa e devianza. A questa proposta culturale hanno creduto Stefano Maria Catalano, dirigente della Città Metropolitana di Reggio Calabria e l’Assessore alle politiche Sociali del Comune di Locri Domenica Bumbaca; il primo approvandone, in qualità di Responsabile di Progetto, l’inserimento tra iniziative di I WALK THE LINE, finanziato dal PON Legalità 2014-2020. La seconda promuovendo l’adesione all’iniziativa del Comune di Locri, e intervenendo all’evento per testimoniare l’interesse pubblico per forme di intervento sociale innovative e legate ad un rinnovamento sociale e ad una rigenerazione urbana.
La discussione, moderata dal giornalista Emilio Lupis, alla presenza anche del Salesiano Mario Delpiano, ha messo in relazione fede cattolica e interventi sociali, dal quale, secondo Dotti, devono nascere nuove politiche abitative, non importa se per iniziativa pubblica o privata, benché la modalità “dal basso” sia da prediligere la sua intrinseca qualità di generare relazioni, fiducia e, in ultima analisi, democrazia. Impreziosita da citazioni bibliche ed esempi concreti in corso in altre parti d’Italia, l’iniziativa è stata un modo per prendere consapevolezza del legame tra quella nostalgia di tornare tipica dei Calabresi e i nostri borghi, che può diventare un nuovo motore sociale ed economico.