E’ durata poco più di un ora, stamane, l’audizione dell’ex ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta in Commissione parlamentare Antimafia. Il contenuto dell’incontro è stato da subito segretato su richiesta, a quanto si apprende, della stessa Lanzetta che nei giorni scorsi aveva chiarito di non aver mai chiesto di essere convocata dalla commissione. L’ex ministro per mezzo di un comunicato aveva, inoltre, posto l’accento sul fatto che, a suo dire, sarebbe singolare il fatto che l’audizione è arrivata per una “voce del sen fuggita”. In questi giorni sulla stampa l’audizione è stata al centro di un vero e proprio giallo. Pertanto, non è ancora dato sapere con esattezza se l’ex ministro è stata sentita in Antimafia per le minacce e le intimidazioni ricevute dalla ‘ndrangheta, quando era sindaco di Monasterace, infatti, la sua farmacia fu incendiata, furono sparati quattro colpi di pistola all’auto e alla serranda della farmacia e le furono recapitate lettere di minacce, o per la sua rinuncia ad entrare nella giunta regionale calabrese, dopo essersi dimessa dall’incarico di ministro, per aver saputo che nella giunta c’è Nino De Gaetano, al centro di vicende di voto di scambio per le quali non è indagato ma che, ad avviso di Maria Carmela Lanzetta, non sono sufficientemente chiare. “Ho ripercorso la mia storia”, si è limitata a dire l’ex ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, al termine dell’audizione in Antimafia, presieduta dal presidente Rosy Bindi. Tuttavia pare che il clima sarebbe stato a tratti “acceso”, specialmente nel confronto tra Lanzetta e alcuni componenti della Commissione Antimafia. Ma alla fine avrebbe comunque prevalso la reciproca volontà di fare chiarezza.
ALESSANDRA BEVILACQUAlanzetta-ministro