C’era una volta il lungomare di Siderno, c’era una volta una passeggiata bellissima che costeggiava una meravigliosa spiaggia ed un mare cristallino, c’erano palme rigogliose, aiuole fiorite, piccole fontane dove dissetarsi, panchine dove sedersi ad ammirare il tramonto magari ascoltando la musica dei jukebox o a chiacchierare con amici o passanti occasionali, c’era la splendida  villa comunale dove passeggiare fra magnolie secolari e cespugli profumati e fioriti, c’erano i piccoli bar luogo di ritrovo di amicizie estive, c’erano i lidi, pochi ma ben curati e, soprattutto, c’era tanta, tanta bellissima spiaggia dove piantare il proprio ombrellone e passare indimenticabili giornate al mare.  Oggi, Il nostro lungomare, rappresenta il segno tangibile del degrado della nostra città. Al disastro naturale provocato dalle mareggiate si accompagna  l’incuria e l’inciviltà dei cittadini e l’inefficienza ed incapacità degli amministratori. Spiagge sporche, mare inquinato, cumuli di spazzatura disseminati ovunque, panchine divelte, aiuole bruciate dalla salsedine e dal sole e poi, a tutto questo, si aggiunga, tanto per dare il colpo di grazia, la concessione di autorizzazioni per insediamenti commerciali stagionali, fatta in maniera dissennata  ed indiscriminata, che ha dato il via alla nascita di chioschi e baracche di tutte le dimensioni, posti sui marciapiedi, sulla spiaggia, per strada , nelle villette, spesso prive di servizi igienici e da cui provengono esalazioni  ed odori a dir poco sgradevoli. Passeggiare, oggi, sul lungomare di Siderno significa venire investiti dall’assordante musica delle giostre poste in punti strategici o doversi destreggiare tra venditori ambulanti, tutti abusivi, di oggetti di ogni natura, che espongono la loro mercanzia occupando le poche panchine integre disponibili o cercando di evitare le file di abiti esposte come nei centri commerciali. Sui prati  delle villette bivaccano la notte, riposando su cartoni ed in mezzo a rifiuti ed escrementi, i  poveri venditori di colore, mentre di giorno per raggiungere le poche decine di metri di spiaggia rimasta libera bisogna avventurarsi nei tratti di lungomare tuttora inagibili a rischio della propria incolumità.  Quello che è stato, per anni, il fiore all’occhiello ed il motivo di vanto per  tutta la nostra comunità oggi è la dimostrazione del  fallimento della politica e tutto ciò mentre ancora aspettiamo la pioggia di milioni di euro che doveva abbattersi sulla città.

Francesco Romeo

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