Le “piruzza”, pere molto piccole, anticipavano le altre varietà che maturavano in estate : Pererosa, pere di crivini, porcine, “piterene”, spinelle, butire  o  butile, brutteebelle, crisarà, peremele e alessandrine.

Le alessandrine erano le più pregiate. Gli abitanti di Reggio e provincia le compravano  come frutta sopraffina, e i nostri nonni, i nostri padri, le nostre mamme, le curavano per la vendita in città, ma trattenevano anche grandi quantità per le necessità della famiglia. Si raccoglievano crude, non mature, si immagazzinavano dentro grandi ceste rettangolari con i bordi non molto alti, “i spurtuni”,   e quando la raccolta era molto abbondante, si mettevano anche sui solai, pavimenti di legno. Ogni tanto venivano girate con delicatezza per evitare le ammaccature, e così maturavano un poco alla volta. Dal mese di dicembre duravano fino al mese di marzo ed anche aprile. Le famiglie se le facevano durare,  (per bagnarsi la bocca, ogni tanto, col succo della polpa, molto dolce).

FONTE: http://www.fossatoionico.it/F/frutti.php

foto fb GIOIOSA JONICA (RC)