Reggio Calabria è la provincia calabrese con la maggiore tassazione sulle piccole imprese (54.4%), mentre Catanzaro si rivela, con due punti in meno (52,3%), quella con una minore pressione a fronte di un panorama in cui le regioni meridionali sono quelle più gravate. E’ quanto emerge dallo studio “Comune che vai fisco che trovi” realizzato dall’Osservatorio sul fisco della Cna individuando i tax free days per ogni provincia, ovvero la data dell’anno che segna il confine tra il periodo di tempo in cui l’impresa ha lavorato per pagare le tasse e quello successivo in cui i guadagni sono stati utilizzati per consumi personali.

L’anno di riferimento è il 2024 e l’indagine, è scritto in una nota della Cna Calabria, “vede ancora una volta nelle vette più alte della classifica i territori settentrionali, mentre quelli meridionali sono quelli più tassati. L’alta pressione fiscale, emerge dallo studio, si abbina spesso a una minore efficienza della gestione e della qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese. In particolare, le differenze territoriali riflettono le addizionali regionali e comunali sul reddito, l’Imu e l’imposizione per raccolta e gestione rifiuti. Nel complesso la divergenza territoriale si attesta intorno agli 11 punti come l’anno precedente”.
A livello nazionale, solo in dieci comuni il total tax rate è inferiore al 50%. In media le imprese hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno precedente. Bolzano si conferma sul gradino più alto del podio con una tassazione al 46,3% mentre a chiudere la graduatoria dei 114 capoluoghi di provincia è Agrigento con una pressione fiscale complessiva del 57,4%.
Il rapporto della Cna riguarda un’impresa tipo, nello specifico un’impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500mila euro in tutti i comuni, ricavi per 431mila euro e un reddito d’impresa di 50mila.
A livello regionale, a Reggio “si lavora per il fisco fino al 17 luglio (167 giorni) con un total tax rate del 54.4% e un 95mo posto nella classifica nazionale. Segue Crotone con il 93mo posto, un total tax rate del 54.3% e il 17 luglio come “tax free day”. Si distanza di poco, 92mo posto, la provincia di Cosenza, con un tax rate del 54.3% e il tax free day al 17 luglio. A Vibo Valentia le piccole imprese lavorano 193 giorni per il fisco (11luglio) e con un total tax rate del 52.6. La provincia è 72ma. Chiude la panoramica la provincia di Catanzaro, 64ma con un total tax rate del 52,3%. Nel capoluogo di regione si finisce di lavorare per il fisco il 9 luglio.
“Con questi numeri è difficile fare impresa – è il commento del presidente della Cna Calabria Giovanni Cugliari -. Le piccole imprese si trovano al Sud a fare i conti con un’alta tassazione senza potere contare sulla qualità dei servizi di quelle regioni del Nord che, al contrario, hanno meno pressione fiscale. Un’alta tassazione rende più difficili anche gli investimenti, ecco perché bisogna lavorare per alleggerirla e dare maggiore ossigeno alla piccola impresa, vera spina dorsale del Paese”.

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