La porta d’ingresso verso gli Emirati Arabi per gli agricoltori calabresi si sta per aprire. Partirà a giorni dalla Piana verso Dubai una carico di arance. L’evento non è da sottovalutare dato che questa Capitale andrà ad ospitare l’EXPO 2020 e partirà con il marchio Fai (firmato agricoltori italiani), marchio che garantisce il prodotto agroalimentare italiano promosso da Coldiretti nell’ambito del progetto Filiera agricola italiana. Fattori chiave della crescente domanda del settore sono stati l’aumento della popolazione negli Emirati, la crescita economica, l’aumento del reddito pro capite e i crescenti flussi turistici.
L’interesse verso il nostro paese è frutto di una scelta rispetto ai prodotti di alto livello qualitativo, ma anche frutto di una lotta insistente e decisa dei nostri agricoltori che lavorano per realizzare produzioni di qualità elevata fronteggiando la politica europea volta sempre a condannare l’agricoltura meridionale. Ricordiamo, per esempio, l’entrata in vigore della  direttiva europea che abolisce l’obbligo di indicare la sede dello stabilimento di produzione. Questo ha significato non dare la possibilità al consumatore una scelta informata. Le cosiddette etichettature “mute”, una specie di censura legalizzata, infatti, vanno a penalizzare i prodotti di altissima qualità come gli agrumi calabresi. Il mercato degli Emirati potrebbe, invece, andare a salvare quella che è l’agrumicoltura della Regione.

MANUELA MAMMONE

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