A Montecitorio arriva la proposta di legge per ridurre l’Iva sugli assorbenti e la deputata calabrese pd Enza Bruno Bossio è la prima firmataria. La proposta, battezzata “Non tampon tax” per ridurre l’iva sugli assorbenti dal 22% al  5%, è stata presentata oggi. “Questa è una battaglia di genere”– ha sottolineato la deputata PD. Una battaglia che trova alleati anche sul web, con la petizione di Chiara Capraro lanciata a  Giovanni Tria, Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal titolo “le mestruazioni non si tassano“. La petizione ha già raccolto oltre 170mila adesioni e prevede l’abbassamento dell’iva al 4%.

“Oltre quattro euro per una confezione da 20: un piccolo tesoro-scrive Capraro su Change.org- se si pensa che in tutta la vita ne serviranno decine di migliaia. Perché gli assorbenti costano così tanto? La colpa è dell’IVA: gli assorbenti sono tassati al 22%, come un tablet o un capo di abbigliamento”. 

Secondo Capraro:gli assorbenti dovrebbero entrare nella lista dei beni essenziali, che comprendono pane, pasta, riso, quotidiani e protesi dentarie. Mentre si può vivere senza un tablet, non è possibile, per chi ha le mestruazioni, fare a meno degli assorbenti per condurre una vita normale e in salute. Senza gli assorbenti, per poter gestire le mestruazioni in modo da partecipare senza problemi alla vita sociale, subiremmo conseguenze pesanti per la nostra salute sia fisica che mentale. L’aliquota al 22% è una tassa ingiusta che grava direttamente sulle donne e in particolare le donne con poco reddito.Chiediamo che gli assorbenti vengano considerati per quello che sono, beni essenziali, e tassati di conseguenza”.

“Abbiamo presentato la nostra proposta di legge #NoTamponTax per abbassare l’IVA, e quindi il costo, dei prodotti di igiene femminile. Perché l’iva sui rasoi da barba è al 4% mentre quella degli assorbenti è al 22%? È evidente che siamo davanti ad una discriminazione di genere che non possiamo più accettare“-ha detto oggi la deputata Bruno Bossio. E a dar man forte alla proposta di legge c’è anche una direttiva del Consiglio europeo che prevede che i prodotti di protezione per l’igiene femminile possono essere assoggettati alle aliquote ridotte.

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