Sedici persone sono state arrestate questa mattina a seguito di un blitz dei Ros dei Carabinieri, avvenuto tra Lecce e Milano con l’aiuto dell’Elinucleo di Bari, del Nucleo Cinofili di Modugno e dello Squadrone Elipotato Cacciatori di Puglia. Nel mirino dei militari il clan dei Politi, che si sarebbe riorganizzato dopo una precedente operazione nel 2018.

Gli arrestati infatti avrebbero fatto parte del clan mafioso, al punto che dopo l’operazione Labirinto uno degli odierni indagati avrebbe preso il posto di reggente della cosca .

Il gruppo avrebbe imposto il proprio condizionamento sull’economia locale, infiltrandosi nel settore ittico, balneare, della ristorazione e ricettivo. Avrebbe inoltre costituito diverse società operanti in vari settori, tutte intestate ad un cittadino albanese: un sistema ben noto, necessario per riciclare i proventi illeciti tramite fatture false.

L’AIUTO DELLA ‘NDRANGHETA

Immancabile anche il coinvolgimento nel traffico di stupefacenti, visto che il gruppo avrebbe gestito – anche grazie all’aiuto di altre persone attualmente non coinvolte nell’odierna operazione – l’approvvigionamento di maijuana, hashish, cocaina ed eroina. Droga che veniva importata grazie ad alcuni fornitori operanti in Spagna, oppure direttamente dal Sud America, grazie all’aiuto della ‘ndrangheta.

Nel corso delle indagini sarebbe infatti emerso come il reggente de facto della cosca mantenesse numerosi contatti non solo con altri capi di clan federati alla Sacra Corona Unita, ma anche con alcuni vertici di una  cosca di ‘ndrangheta . Proprio grazie a questi contatti il sodalizio sarebbe stato in grado di avere rapporti con narcotrafficanti internazionali, certificati anche per via del sequestro di 5 chili di cocaina e 300 mila euro in contati.

Per tutti gli arrestati (che avrebbero operato tra Monteroni, Lecce, Arnesano, San Pietro in Lama, Novoli, Leverano, Porto Cesareo e Veglie) l’accusa è, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

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