In Calabria la pasta al forno, la cosiddetta pasta chijna (cioè ripiena), è un classico del pranzo della domenica o delle festività e occasioni importanti in genere, vi sono diverse varianti sulla scelta degli ingredienti, usanza dei luoghi di appartenenza
Probabilmente la versione più conosciuta della pasta al forno alla calabrese è quella con il ragù e le polpettine, ma c’è anche un’altra variante, quella con la soppressata, altrettanto saporita e sostanziosa. La soppressata DOP è uno dei salumi tipici calabresi, ed io per la pasta al forno la uso nella variante piccante, ma esiste anche con peperoncino dolce o addirittura bianca senza pepe. Gli altri ingredienti sono il caciocavallo silano, un altro prodotto tipico della mia regione, e le uova sode. La pasta al forno è un piatto sostanzioso ma semplice da preparare, soprattutto in questa variante che non prevede la frittura delle polpettine.
Ingredienti per 4 persone
· 300 g di rigatoni o tortiglioni
· 600 ml di passata di pomodoro
· 60 g di soppressata piccante calabrese DOP
· 60 g di caciocavallo silano DOP
· 2 uova
· grana padano grattugiato
· olio di oliva
· sale
· cipolla
· origano
· peperoncino (opzionale)
Preparazione
Per prima cosa preparate il sugo, facendo appassire un po’ di cipolla tritata in una padella con un filo d’olio. Poi aggiungete la passata di pomodoro, aggiustate di sale, aggiungete un pizzico di origano e di peperoncino se vi piace il piccante, e cuocete per una ventina di minuti a fuoco medio.
Rassodate le uova cuocendole in acqua bollente per 8/9 minuti. Poi fatele raffreddare, sgusciatele e tagliatele a fettine sottili.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, poi scolatela al dente e versatela in una ciotola.
Condite la pasta con il sugo di pomodoro, lasciandone un mestolo da parte, aggiungete le uova sode, il caciocavallo e la soppressata tagliati a cubetti e mescolate.
Versate la pasta in una teglia, ricoprite con il sugo rimasto e con una spolverata abbondante di formaggio grattugiato.
Cuocete in forno a 200° per circa 15/20 minuti fino a leggera gratinatura, poi servite.
Calabria da amare