In attesa che il presidente della Regione Roberto Occhiuto convochi il tavolo tecnico col Dipartimento della Salute e l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, per affrontare seriamente la questione relativa alla diffusione della peste suina africana, il servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria sta vidimando e registrando il numero esatto dei capi abbattuti.

La psicosi, intanto, pare estendersi a tutta la carne suina, anche quella proveniente da capi sani. Attualmente, è possibile macellarla e venderla nei canali commerciali professionalmente preposti ma non si può lavorare per la produzione di insaccati. Un blocco sostanziale dell’intera filiera di tutta la provincia con conseguenze economiche devastanti.
Copagri, come informa il suo presidente regionale Francesco Macrì, che per prima aveva sollecitato la convocazione del tavolo tecnico in Regione, si è messa in contatto col commissario nazionale nominato dopo i primi casi di diffusione della Psa Vincenzo Caputo, affinché questi possa venire in Calabria ed affrontare una questione che sta mettendo in ginocchio l’intero settore zootecnico del territorio metropolitano reggino. Non solo nella parte meridionale, perché, ad esempio, sono quasi mille i capi a rischio di una nota azienda nazionale allevati nello Stilaro.

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