“Si susseguono episodi ed eventi critici senza fine, stamani nuovo episodio a Reggio Calabria, nella mattinata odierna un soggetto di origine somala, già tratto in arresto per resistenza a PP.UU., presso il reparto detentivo degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria ha aggredito tre agenti di Polizia Penitenziaria ferendone due, di cui uno in condizioni preoccupanti, il soggetto con problemi psichiatrici e stato ricoverato x T.S.O. proveniente dal reparto osservazione psichiatrica dove aveva anche posto in essere un tentativo di suicidio che solo grazie al personale di Polizia Penitenziaria e stato evitato”.
A renderlo noto la segreteria Regionale dell’O.S.A.P.P. per voce di Maurizio Policaro, che aggiunge: “L’azione violenta ha reso necessario l’intervento di altri operatori e colleghi che hanno evitato maggiori conseguenze e danni principalmente ai poliziotti che hanno fatto ricorso alle cure sanitarie d’urgenza.
Quanto accaduto oggi per l’ennesima volta nel carcere di Reggio da ritenersi di estrema gravità, purtroppo, non trascorre pressoché giorno che gli istituti penitenziari non siano triste teatro di eventi critici quali aggressioni, risse e semi-rivolte tali, non solo, da rendere vano qualsiasi tentativo di rendere effettiva la funzionalità istituzionale del carcere, ma anche facendo diventare del tutto precarie e a grave rischio le condizioni di servizio e l’incolumità personale dei locali addetti di Polizia Penitenziaria nonché, per la totale assenza dei prescritti requisiti, la sicurezza interna delle strutture e a Reggio Calabria, come la totalità degli istituti pugliesi penitenziari questo sta succedendo.
“La gravissima carenza di Personale di Polizia Penitenziaria – aggiunge Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto O.S.A.P.P. – per un organico da tempo sottovalutato e sottostimato per una regione, quale la Calabria che presenta il duplice handicap del massimo sovraffollamento detentivo sul territorio nazionale e della diffusa presenza detentiva delle fazioni a maggiore rischio criminale, raggiunge, per gli istituti della Calabria punte di elevatissimo rischio e violazione alle norme che disciplinano il regime penitenziario ormai inesistente come anche linee guida nella gestione di tale regime per soggetti psichiatrici, oggi registriamo la necessita di iniziative concrete in termini di organici e linee guida per l’applicazione in sicurezza del regime penitenziario e trovandoci in pieno stato di emergenza la riapertura di discussioni politiche in merito al fallimento della legge che ha determinato il superamento O.P.G., qui sollecitiamo un immediato riscontro dei contenuti del dossier Calabria inoltrato alle prefetture ai Gruppi Parlamentari della Camera e del Senato e vertici istituzionali che nonostante i solleciti ad oggi immotivamente privo di riscontro”.
Concludono i dirigenti sindacali: “Al ministro Cartabia alla politica ai vertici dell’amministrazione penitenziaria chiediamo nell’immediatezza interventi nei sensi indicati e un regime diverso a quello fino ad oggi attuato senza stare qui a citare le carenze e lo stato di abbandono della Polizia Penitenziaria per precise ed indifferibili responsabilità.
Agli uomini e donne della Polizia Penitenziaria continua ad andare il nostro plauso a loro e tutti coloro in servizio presso le strutture territoriali, in particolar modo nella circostanza a Reggio Calabria e su tutto il territorio, i quali con dedizione professionalità ed accortezza evitano, nonostante il gravissimo stato, maggiori e più gravi conseguenze non senza difficoltà, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari nonostante l’assenza degli organi istituzionali”.