Tanti, molti anni fa, scrissi per la Riviera un articolo nel quale facevo qualche considerazione sul fatto che per motivi imperscrutabili, avvenimenti dello stesso genere si concentravano in uno stesso periodo.
Aerei che precipitavano, morti accidentali di personaggi famosi, scoperte archeologiche che aprivano nuovi orizzonti ecc. tutti a breve lasso di tempo gli uni dagli altri e tutti oggetto di grande vetrina mediatica.

Sembrava che il primo di ogni specie desse la stura alla saga come se si trattasse di una serie di quelle che tanto vanno di moda oggi.

Ultimamente sembra che sia iniziata quella del vandalismo ai danni del Colosseo.
Dopo il turista di origini bulgare residente in Gran Bretagna di cui abbiamo scritto in una precedente bruschetta adesso è la volta di una diciassettenne turista svizzera.
La persona, un italiano che guida i visitatori del Colosseo, il monumento per antonomasia, che l’ha ripresa con il telefonino, oltre ad averla denunciata -per la qualcosa i genitori “distratti” dei quali era in compagnia dovranno pagare una multa salata-, riferisce che, al momento in cui ha loro riferito quanto fatto dalla figliola, avrebbero risposto scocciati: -In fondo cosa ha fatto di male?-
E qui ci sarebbe da partire con l’analisi fenomenologia del fatto che io non saprei fare e qualcuno di voi, solo qualcuno, non saprebbe comprendere.

Per cui, non comment.
Dico solo che, ancora ai primi anni di Liceo, fui ospite, particolarmente attenzionato, di amici di famiglia italiani residenti in Svizzera.
Un pivello proveniente dalla provincia più lontana proiettato, ex abrupto, in una realtà che nemmeno Alice nel paese delle meraviglie.
Ho imparato più in quei giorni che in tutto il resto della mia vita.
Eppure, non ero del tutto sprovveduto.
Certo è che non mi era mai successo di essere rimproverato, in immediata sequenza, dalla titolare del negozio dove ero andato a comprare le sigarette per non avere detto pour plaisire prima della richiesta e poi fermato per strada da una anziana signora che mi intimasse di raccogliere la carta argentata del pacchetto che avevo gettato per terra.
Per cui mi lasciano parecchio stranito tanto il comportamento della giovane quanto quello dei genitori.
E mi viene il sospetto che, hai visto mai?, non siano italiani di ritorno.
Perché sono certissimo che neanche un appartenente alla tribù degli Helvetii e nemmeno il nonno di Heidy avrebbero osato fare una cosa del genere.

Sergio Salomone