R. e P.

Ma tu guarda!
Niente niente ha ragione il Governo.
Il ministro Fitto rivela all’italico volgo, carte alla mano, che non sarà possibile attuare tutti i progetti necessari per ottenere i fondi attribuiti all’Italia dal PNRR e subito i sinceri democratici di PD e M5S avviano la cagnara a prescindere dal pur minimo sforzo di una oggettiva riflessione nel merito.
Ma, tant’è, la regola è sempre la stessa: parlate, parlate, qualcosa resterà.

Giorni e giorni di crucifige organizzati da “utili idioti” (l’espressione è di Stalin) che su queste cose hanno edificato la loro fortuna -honni soit chi pensa che io mi riferisca a Floris, Formigli, Gruber e compagni cantanti- salvo, alla fine, dovere sbattere il grugno, abbassare le orecchie, rimettere la coda fra le gambe (fate voi), e arrendersi di fronte all’evidenza percepita finanche da un popolo che costoro, come da tradizione della sinistra, considerano sempre e comunque e solamente bue.
Un’evidenza spiegata a chiare lettere anche da gente del calibro di Nicola Rossi e Claudio Velardi ai quali tutto si potrebbe rimproverare meno che nutrano simpatie per la Destra essendo stati parlamentare, il primo, per DS e Ulivo e addetto stampa di D’Alema il secondo.

Prima una serie di interrogazioni parlamentari e di accuse: volete il male dell’Italia, in Europa fate la figura dei parenti poveri -come se la colpa dell’Italia di non sapere da sempre spendere i fondi europei sia del governo che è in carica da soli cinque mesi- ora profferte di collaborazione che, piuttosto che la volontà di collaborare alla buona riuscita di una mission difficile se non impossibile, nascondono il tentativo di cointestarsi un possibile successo che, standone fuori, avrebbe per loro l’effetto di un devastante sconvolgimento intestinale.

Praticamente, sempre il vecchio giochetto caro al PCI: essere, cioè, un partito “de lotta e de governo”.
Stavolta anche no.
Contrordine, compagni, la pacchia è finita.
Per passare il tempo, nell’attesa che tornino i vecchi in cui hanno governato senza mai vincere le elezioni, invece del solito governo ombra si divertano, a giocare a Monopoli.
È più divertente e, se fanno un bel lancio di dadi, hai visto mai?, potrebbe anche succedere che riescano ad arrivare in Piazza della Repubblica.

Sergio Salomone