Un terzo millennio, contornato da grandi invenzioni, da strumentazioni e servizi alla persona che hanno dell ‘incredibile, se solo ci confrontiamo con una “macchina del tempo” nei ricordi, agli anni sessanta o settanta. Inutile essere moralisti nel non ammettere che tutto ciò ci ha dato aiuto , ausilio nella quotidianità nel lavoro, ma dobbiamo anche ammettere che ci hanno creato forti problemi sociali, piaghe e violenze che contagiano e colpiscono la società. Stiamo facendo indigestione di informazioni , serie e futili, ma sempre invadenti nella vita quotidiana , non apprezziamo la semplice passeggiata come un tempo, visto che siamo sempre in collegamento e siamo sempre pronti alla maniacale voglia di fotografare , d ‘accordo che sono delle passioni, ma in certi frangenti perdiamo l’essenza del significato di un tempo, quando le passeggiate erano solo contornate dai profumi, dal cinguettio degli uccelli e dai rumori dei contadini nelle campagne,non nascondendo il vero apprezzamento della natura circostante. Sentiamo notizie da tutte le parti del mondo, anche banali, che impiegano la nostra intelligenza e il tempo inutilmente, assistiamo a bufale web che fomentano odi e rancori, assistiamo a suicidi dovuti a ciber bullismi o a ricatti personali che sono dovuti alla cattiveria dell ‘uomo , ma anche alla necessità di avere denaro facile, consciamente certi di essere in una selva di “paparazzi delinquenziali”.

Non possiamo assistere , vivere e continuare ed aumentare come “androidi o robot” questo snaturamento e questo scadimento emozionale , morale e sociale. Esempi anche di indebolimento nei rapporti sociali, scadimento della coesione familiare, tra smartphone , tablet e pc, non si condividono come un tempo pomeriggi nelle chiaccherate , nei dialoghi e a volte a tavola neanche si assaporano i gusti, per le continue distrazioni che ci procurano questi apparecchi , che oggi in tanti cominciano a chiamare macchine infernali. Non ci capacitiamo nell’ assistere a frigoriferi super intelligenti , che ci richiamano se manca il latte o a lavatrici ultra precise o a forni che ci cucinano pietanze con impostazioni e temperature tabellari per le pietanze interessate. Ci stiamo snaturando, abbiamo rimosso la figura umana dal centro dell ‘universo,

si stanno perdendo sani principi, le solite e rilassanti passeggiate nelle nostre piazze sempre più vuote e ci affidiamo interamente alla tecnologia e alla programmazione, anche per comperare una cintura sul web, cintura costruita in altre parti del mondo in maniera industriale, che per il semplice e conveniente costo non vagliamo o guardiamo come un tempo, nella pelletteria e nella bottega del calzolaio, artigiani , che sempre più stanno scomparendo come tante altre categorie lavorative. Perdiamo i contatti umani, abbiamo sacrificato tanti posti di lavoro , tante figure sul territorio ci garantivano il controllo e non ci preoccupiamo, azzeriamo i contatti telefonici o le e mail e sembriamo perdere grandi tesori. Una vera analisi , uno sfogo, che di certo da noi non è specchio di coerenza, visto che usiamo social media, domini e strumentazioni tecnologiche , tenendoci costantemente informati, ma tutto ciò ci deve far specchiare nel decadentismo dovuto alla “violento processo evolutivo”, che di certo ci aiuta , ma che di fatto è nocivo , perché abbiamo perso in qualità di vita, bisognerà cominciare a fare qualche calcolo a mano, come un tempo, non affidiamoci sempre alla calcolatrice, bisognerà cominciare a fare qualche disegno con la squadrette a 90° e non affidarsi sempre ai programmi informatici di disegno, tante nostre abitudini e tecniche nobili si sono perse, ma a volte nella vita e nel progresso bisognerebbe fare un passo indietro, compiendo azioni atte a riconquistare questi sani principi della famiglia che ci hanno formato e sono sempre stati distintivi di una società italiana, che oggi sembra annebbiata e impoverita non solo economicamente. Quindi alla fine non possiamo che dire , meglio avere qualche braciere in più ,collante familiare che qualche climatizzatore centralizzato , che ci scalda divisi nelle stanze della nostra casa, che nel suo cuore familiare non è più CALDA COME UN TEMPO…….
Gianpiero Taverniti