INCENDIO SAN LEO , IN ATTESA DEI RISULTATI COMPLETI DOPO I PRIMI INTERVENTI ( RASSICURANTI) DELL’ ARPACAL IL COMUNE REVOCA LA PRECEDENTE ORDINANZA
Aristide Bava
SIDERNO – Come abbiamo pubblicato nei giorni scorsi i rilevamenti fatti dall’ Arpacal nell’atmosfera, dopo l’incendio sviluppatosi il 23 settembre presso l’impianto Tmb di Contrada San Leo di Siderno hanno dato risultati negativi alla Diossina. Adesso, però, si attendono anche i risultati del campionamento dei terreni . Infatti il dipartimento provinciale Arpacal di Reggio Calabria, diretto dalla dr.ssa Giovanna Belmusto, attraverso il Servizio tematico Suolo e rifiuti, diretto dalla dr.ssa Angela Bruna Cardile sta procedendo infatti ai campionamenti di terreno con opportune analisi sulla ricaduta al suolo degli inquinanti emessi in atmosfera nell’immediatezza dell’incendio. La situazione però pare sia sotto controllo perchè l’amministrazione comunale ha revocato con una recente ordinanza quella precedente del 25 settembre che , di fatto, invitava a non consumare prodotti ortofrutticoli da orti domestici. Vale la pena ricordare che Arpacal nell’immediatezza del grave episodio ha installato una strumentazione per la misurazione delle diossine e furani; campionamento che si protratto per 48 ore concludendosi giorno 27 settembre. Il campione complessivo è stato inviato al dipartimento di Palermo di Arpa Sicilia per la determinazione analitica delle diossine e dei furani. “Dai risultati delle analisi trasmesse da quel dipartimento – hanno scritto i tecnici di Arpacal alla Commissione straordinaria di Siderno – si evince che le concentrazioni di diossine e furani sono inferiori ai valori guida in presenza di fonti emissive locale stabiliti dal Dipartimento Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Ed ancora “Dal 27 settembre all’1 ottobre – dice la relazione Arpacal – sono stati eseguiti due campionamenti della durata di 48 ore cadauno per IPA e metalli tramite un secondo campionatore ad alto volume; i due filtri ottenuti sono stati inviati al laboratorio chimico del dipartimento Arpacal di Reggio Calabria. Dal rapporto di prova si evince che relativamente al benzo(a)pirene, unico IPA per il quale è posto un valore limite del decreto legislativo 155 del 2010, i valori riscontrati sono risultati inferiori a tale limite. Le concentrazioni dei metalli (arsenico cadmio nichel e piombo) sono risultate anch’esse inferiori rispetto ai valori limite (per piombo) e valori obiettivo (per arsenico, cadmio e nichel) previsti come media annuale dal decreto legislativo 155 del 2010.. Dai risultati ottenuti si può ragionevolmente affermare – concludono i tecnici Arpacal nella lettera alla Commissione straordinaria – che l’incendio non ha immesso in atmosfera concentrazione di microinquinanti tale da procurare danni alla salute e all’ambiente, visto che le temperature non particolarmente elevate a cui sono sottoposti i rifiuti ( inferiore a 250 °) e che le prescrizioni impartite nell’immediatezza (chiusura delle finestre , non sostare all’aperto) sono state le giuste misure cautelative adottate durante la fase acuta dell’incendio”. In attesa, poi, dei risultati delle analisi del terreno, come si diceva è stata revocata la precedente ordinanza anche se permane la raccomandazione, citata anche nella nuova ordiananza, per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli di “un lavaggio accurato della verdura in foglie e della frutta nonché relativamente ai prodotti di origine ipogea ( come per esempio patate e carote) anche la rimozione della buccia”.