San Ferdinando (Reggio Calabria). C’è tensione tra i circa mille migranti che vivono nella tendopoli di San Ferdinando dopo l’incendio che questa notte è divampato in una baracca, uccidendo un uomo, probabilmente originario del Gambia. Al momento, comunque, non sono segnalati problemi.

Ucciso dal fuoco che aveva acceso per riscaldarsi. E’ morto così un uomo del Gambia, di cui non sono ancora state rese note le generalità, rimasto ucciso nel corso della notte dal rogo che si è sviluppato nella baraccopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro.

Non è la prima volta che nella zona si sviluppano incendi nelle baracche e nelle tende, a gennaio dello scorso anno una donna di origini nigeriane, ospite da pochi giorni della baraccopoli, aveva perso la vota in un altro rogo.

A San Ferdinando vivono centinaia di extracomunitari, sembra che l’incendio si sia sviluppato all’interno di una delle baracche e si sia propagata a quella vicina. Probabilmente qualcuno aveva acceso un rogo per scaldarsi e poi si è addormentato, lasciando il fuoco incustodito.

La vittima, di cui si conosce soltanto l’identità, è morta in seguito alle gravi ustioni riportate nell’incendio. Probabilmente, secondo i soccorritori, anche l’uomo stava dormendo in una delle due baracche distrutte dal fuoco e non si è accorto delle fiamme che divampavano.

Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco che stazionano nella zona e dagli stessi migranti. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e guardia di finanza.

gazzettadelsud.it