Due persone del crotonese sono finte in arresto, e poste ai domiciliari, per l’ipotesi di reato di usura aggravata. Le indagini, sviluppate dagli uomini dei Carabinieri della Compagnia pitagorica sotto il coordinamento della Procura cittadina, hanno consentito di contestare agli indagati tre diversi presunti episodi usurari di cui sarebbero cadute vittime due persone a cui, a fonte di un prestito di denaro, sarebbero stati chiesti e praticati tassi di interesse rispettivamente del 180%, 210% annuo e del 160% mensile.

I militari fanno sapere che uno degli arrestati risulta legato da vincolo familiare alla potente cosca dei Grande Araci di Cutro, per quanto non sia stata riconosciuta l’aggravante dell’adozione del metodo mafioso.

Gli elementi raccolti dagli investigatori e che hanno portato all’emissione delle misure cautelari, si sono basati sia su intercettazioni telefoniche e ambientali che sulle dichiarazioni di una delle vittime, un imprenditore che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per segnalare quanto gli stesse accadendo.

I Carabinieri, all’atto dell’esecuzione degli arresti, hanno anche eseguito delle perquisizioni personali e domiciliari.

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