Aristide Bava
SIDERNO -Il “ Turismo della salute” fa parte di quelle grandi potenzialità che il territorio della Locride non è riuscito ancora a sfruttare a livello turistico. E non è cosa da poco se si pensa che già molti anni addietro appositi studi universitari hanno dato conferma dell’influenza positiva delle peculiarità climatiche della fascia Jonica reggina sui sintomi dell’Artrite Reumatoide. Come dire insomma che anche il turismo della salute potrebbe diventare veramente un’ipotesi progettuale di grande impatto economico e sociale per l’intera Locride. D’altra parte la stessa situazione metereologica che si accompagna per molti mesi dell’anno al territorio induce a confermare, senza bisogno di alcuna ufficializzazione degli importanti studi climatici già effettuati che questa è una grande verità che nessuno può disconoscere. Epperò è giusto ricordare che anche pochi anni addietro si è tentato di riattivare un progetto finalizzato a dare la conferma agli effetti positivi del clima esistente in questa fascia di territorio. Un progetto che arriva da lontano al quale hanno partecipato anche il Prof. J. Smolen, Direttore del Centro Reumatologico di Vienna e già Presidente della Società Europea di Reumatologia, e il Prof.M. Galeazzi, Direttore del Centro Reumatologico di Siena e Presidente della Società italiana di Reumatologia (SIR) entrambi fortemente convinti sull’influenza delle peculiarità climatiche della Jonica reggina sui sintomi dell’Artrite Reumatoide, per come d’altra parte era stato accertato sulla base dei risultati di precedenti ricerche che risalgono addirittura a venti anni addietro e che sono stati ufficializzati a conclusione di un ciclo di sperimentazioni effettuate fra il 1994 ed il 2001 che hanno confermato anche sotto l’aspetto pratico i grandi benefici ottenuti da una cinquantina di cittadini di vari Paesi europei fatti venire nella Locride proprio per avere la conferma degli studi effettuati . A quel tempo fu grande la soddisfazione degli Operatori Turistici e degli stessi cittadini del territorio che ebbero la conferma di quello che d’altra parte nella Locride molti sapevano ovvero che le peculiarità del clima di questo territorio sono quasi uniche al mondo e quella “prova” sui cinquanta pazienti arrivati nella Locride testimoniò in maniera pratica i notevoli benefici avuti dai pazienti partecipanti a quegli studi pilota. Per precisare meglio di cosa stiamo parlando chiariamo che l’Artrite Reumatoide è una malattia altamente invalidante infiammatoria cronica autoimmune e progressiva principalmente a carico delle articolazioni, che porta deformazione e dolore, fino alla perdita della funzionalità articolare e che può colpire anche l’osso sottostante e la cartilagine, con assottigliamento e distruzione. Può provocare anche infiammazioni diffuse nei polmoni, nel pericardio, nella pleura, nella sclera dell’occhio, e colpisce milioni di cittadini europei. Logica è stata , a suo tempo, la prudenza dei ricercatori che, allora, non potendo parlare di significatività statistica, hanno richiesto di continuare gli studi con numeri maggiori anche se, già allora sono stati scientificamente accertati, però, i sensibili miglioramenti alle persone arrivate nella Locride. Erano cittadini europei arrivati in uno stato di sofferenza e di difficoltà psicologica grave, sottoposte a terapie giornaliere massive di cortisonici ed antinfiammatori, con articolazioni gonfie e fortemente dolenti e che, proprio grazie al clima del territorio, dopo 10/15 giorni, ebbero notevoli miglioramenti. Lo stesso Reumatologo Dott. Salvatore D’agostino, di Bianco, allora coordinatore dei medici locali confermò ufficialmente di aver assistito ai “miglioramenti clinici in persone arrivate depresse, con le articolazioni tumefatte e fortemente dolenti, ma anche e soprattutto alla loro rinascita psicologica..”. Sembrava, dunque, che si potesse ( e dovesse) aprire sul territorio il sogno di una strada che portasse ad un grande “Turismo della Salute”. Tutto finì nel dimenticatoio sino a tre anni fa quando ci fu un timido tentativo di “riprendere” quale vecchio progetto tant’è che gli stessi Operatori turistici della Locride ( presidente Maurizio Baggetta) e il Corsecom ( presidente Mario Diano) interessarono la Città Metropolitana evidenziando l’importanza di quei vecchi studi e la necessità di far conoscere al mondo questo enorme potenziale del territorio reggino. Ma, si sa, nella Locride i sogni finiscono presto. E, a distanza di venti anni stiamo ancora a parlare di quell’importante momento come un vecchio amarcord che nessuno ha saputo, o voluto, sfruttare.