Aristide Bava
SIDERNO – Il Presidente del Comitato dei Sindaci della Locride, Giuseppe Campisi, ha inviato ai suoi colleghi sindaci una nota , per sollecitarli a chiedere fondi per incrementare il monte ore dei lavoratori stabilizzati ex LSU-LPU. Lo ha fatto proprio nella sua qualità di Presidente del Comitato dei Sindaci sottoponendo alla loro attenzione la problematica legata alla stabilizzazione dei dipendenti ex L.P.U./L.S.U. che, sicuramente, sta interessando tutti i Comuni facenti parte dell’Associazione, oltre a quelli di altre aree della Regione. Campisi nella nota ricorda che “Nell’anno 2020, nella maggior parte dei Comuni calabresi, sono state concluse le procedure per la stabilizzazione dei dipendenti in oggetto e le ristrettezze attraverso le quali è stato necessario proseguire il completamento di un percorso intrapreso già da qualche anno sono subito apparse evidenti, così come i limiti poco opportuni per poter concludere una situazione di precarietà durata, oramai, troppo tempo e che avrebbe dovuto sortire, sicuramente, dei risvolti più gratificanti e remunerativi per i soggetti interessati che, da oltre un ventennio, hanno ottemperato ai loro doveri prima di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, poi di dipendenti contrattualizzati part-time a tempo determinato (26 ore)”. Quindi aggiunge che ” Oggi, i dipendenti di che trattasi, si trovano nella condizione di dover subire ancora le angherie di un sistema che li vuole con un contratto a tempo indeterminato e, purtroppo, per un monte ore lavorativo che preclude ogni possibilità di poter proseguire il proprio tenore di vita così come già pianificato, anche se precario, proprio a causa della drastica riduzione della retribuzione. Tutto ciò, nonostante per oltre quindici anni, le persone interessate non hanno nemmeno usufruito dei diritti principali spettanti, quali la contribuzione INPS per il lavoro svolto all’interno dei vari Enti che li hanno avuti in carico ed incuranti delle attuali situazioni familiari”. Poi Campisi fa riferimento anche alle situazione sociale poco confortante e alle difficoltà che i Comuni stanno già affrontando a causa della presenza ridotta dei dipendenti in oggetto che, prima, ” con un monte ore più cospicuo, facevano fronte alle esigenze dell’Ente curando servizi essenziali nonché fondamentali per uno svolgimento ottimale dell’attività degli uffici comunali, subendo, oggi, un notevole rallentamento della macchina amministrativa e, di riflesso, un incremento del malcontento dell’utenza”. Nella parte finale della lettera l’invito ” a voler considerare la situazione e sensibilizzare, mediante apposito atto deliberativo, gli Organi Regionali e Nazionali preposti affinché si attivino al raggiungimento di una soluzione che possa garantire sia una situazione economica alle stesse condizioni di cui i dipendenti in oggetto stavano già usufruendo, nonché il buon funzionamento degli uffici e dei servizi comunali di cui gli stessi, già da un ventennio, si occupano conseguendo ottimi risultati e obiettivi in linea con le esigenze della collettività e delle amministrazioni stesse”. allegata alla lettera anche la delibera di uno ( Cassano alla Ionio) dei circa 60 Comuni della Provincia di Cosenza che si è già attivato in tal senso.