R. e P.
Domani, giovedì 21 agosto ore 21:00 Cinema Vittoria Sala rossa di Locri la regista Federika Ponnetti presenterà al pubblico della costa dei gelsomini reggina, il docufilm Ugualmente diversi ((Italia, 2024, 84’, film d’essai).

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, è infatti cominciato il tour in Italia del film con il sostegno dell’Aps Regionale ANAS Calabria, presieduta dall’Ardorese Gianfranco Sorbara e l’ODV AUSER “Noi ci siamo” Bovalino con Antonio Pecorella.
Il film è già stato visto nel reggino con le proiezioni-evento di maggio al multisala Lumiere di Reggio Calabria e le matinée al Cinema Nuovo di Siderno organizzate con gli studenti del polo tecnico-professionale Dea Persefone Zanotti Bianco di Locri con la cui scuola la regista ha realizzato il documentario ‘Gelsomino è donna’, sulle gelsominaie della costa dei gelsomini e della Siria, che ieri è stato presentato al pubblico di Ardore in una serata organizzata dal Comune che ha avuto una grande affluenza di pubblico e di partecipazione sul tema.


La regista e produttrice Federika Ponnetti ha a cuore questa terra e ci tiene a portare avanguardia sociale anche qui perché il nonno era di Ardore, suo luogo di villeggiatura da sempre.

“Ugualmente diversi”, è un viaggio nelle vite di tre ragazzi autistici che insegnano il loro lavoro di camerieri – e molto di più – alla classe di un liceo. Una commedia che fa ridere, e anche un po’ commuovere, che ci fa uscire dal cinema ottimisti e con un punto di vista diverso.
Il film è accessibile per i non udenti, con sottotitoli impressi sulla pellicola, e per i non vedenti con le audiodescrizioni sulla app MovieReading.
Le realtà locali che condividono i valori del film e lo stanno promuovendo all’interno dei loro canali sono l’APS REGIONALE ANAS CALABRIA, che si occupa nella regione di inclusione, solidarietà, Arte e Cultura e il cui motto è “Da noi le battaglie non si combattono con le armi ma con i libri”, e AUSER “Noi ci siamo” Bovalino che si impegna a migliorare il mondo un passo alla volta integrando i diversamente abili e gli anziani con i normo dotati.

Gli esercenti che, da Nord a Sud in Italia, scelgono di illuminare il proprio schermo cinematografico con Ugualmente diversi, e le associazioni che sono di supporto, sono al fianco della diversità culturale e aderiscono alla campagna d’impatto dell’esperienza cinematografica accessibile a tutti.
“Ugualmente Diversi”, è un’opera che celebra la diversità e riflette sull’unicità dell’individuo attraverso le storie di tre giovani camerieri autistici. Racconta la storia di Lorenzo, Andrea e Gabriele, tre camerieri che lavorano in una nota pizzeria in Italia gestita da ragazzi autistici. Gabri studia Storia all’università, Lori impiega due ore con i mezzi per andare al lavoro e non vede l’ora di essere assunto a tempo indeterminato e Andrea, che in poco tempo è diventato un violinista, per la prima volta suonerà a un matrimonio. Nel mentre gli studenti di un liceo fanno un percorso sul valore della diversità, anche attraverso il Mobile-FilmMaking, e si affrontano in un dibattito. Le storie si intrecciano con l’esperienza della classe con i nostri protagonisti che diventano tutor speciali per insegnare il mestiere del cameriere, e si apre una riflessione. Non avrebbe più senso oggi parlare di unicità dell’individuo, invece che di diversità? 

Un aspetto molto importante è la campagna d’impatto sull’accessibilità dell’esperienza collettiva per tutti davanti al grande schermo del cinema. 
La regista e la società di produzione hanno voluto fino in fondo rendere questo film il più accessibile possibile. I sottotitoli per non udenti, le audio-descrizioni per non vedenti e i titoli del film sono stati realizzati con particolare cura e attenzione. Per questi ultimi è stato scelto un carattere tipografico ad alta leggibilità (Dyslexia/ADHD-friendly) e la loro scelta grafica è andata verso i cartelli fissi, la cui lettura è molto più comprensibile e riposante rispetto a quelli classici che scorrono. I titoli del film, che di prassi non vengono audio-descritti se non per i primissimi nomi, hanno una durata più ampia per permetterne la fruizione anche da chi ascolta le audio-descrizioni e questo è diventato un cartello-manifesto per non discriminare gli ipovedenti e agire nella direzione dell’accessibilità. Le persone cieche e ipovedenti potranno andare al cinema e ascoltare il film attraverso la app MovieReading. Si vuole dunque sensibilizzare il pubblico, i produttori, gli esercenti delle sale e i direttori dei festival a proiettare le pellicole con i sottotitoli per non udenti impressi sul film e a rendere obbligatoria la comunicazione delle accessibilità del film su tutti i canali di comunicazione che diffondono il film, per una sua concreta fruibilità da parte di tutti, anche al cinema. 
 
Ho scelto di raccontare questa storia – dichiara la regista – perché madre di figli con dislessia e ADHD, e con un percorso di accettazione delle loro caratteristiche e di faticoso adattamento in un ambiente scolastico basato su uno standard da cui loro differivano, come del resto la mamma. Questo film è un modo positivo di raccontare le differenze per un’evoluzione culturale e di sguardo per tutti, soprattutto per quelli che ancora si considerano “normali” rispetto a qualcun altro. La camera diventa quasi invisibile, alla Wiseman, per raccontare le vite dei tre ragazzi con autismo osservando il loro modo di stare al mondo con difficoltà e soddisfazioni, esattamente come i ragazzi e le ragazze della classe, ognuno con le proprie caratteristiche e fragilità. 
Il racconto d’osservazione è arricchito dal linguaggio degli adolescenti, quello più intimo e spontaneo che usano davanti alla fotocamera del loro smartphone.