A vent’anni dalla morte di Riccardo Misasi, uomo politico di fame nazionale e internazionale, nato a Cosenza nel 1932 e venuto a mancare a Roma il 21 settembre del 2000, il consigliere regionale Raffaele Sainato si unisce al coro di intellettuali e politici che oggi ricordano l’importante figura della prima Repubblica.  Legato da particolare rispetto ed affetto a questo politico di altri tempi, per situazioni famigliari ed umane, Sainato intende soprattutto ricordare il valore umano e la figura di politico e parlamentare di lungo corso di Misasi, presente dalla III alla XI legislatura nel gruppo della storica Democrazia Cristiana. Più volte ministro della pubblica istruzione, Misasi ebbe il suo primo incarico all’importante dicastero tra il 1970 e il ‘72, quindi ancora per un altro biennio tra il 1991 e il 1992 come successore di Rosa Russo Iervolino. “Misasi – afferma Sainato – fu un politico molto attaccato alla sua terra e al Sud in generale, per questo ricoprì l’incarico di Ministro degli interventi straordinari nel Mezzogiorno della Repubblica sotto il governo Andreotti. Non mancò di ricoprire l’incarico di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sempre tra il 1988 e 1989. Misasi è stato uno di quegli esponenti politici, che fecero della carriera nelle istituzioni la propria ragione di vita a partire dalla formazione universitaria, che lo vide laurearsi a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano. Giovanissimo ricoprì il dicastero del Commercio con l’estero tra il 1969 e il 1970. Quindi seguì per diverso tempo le sorti della pubblica Istruzione italiana e prese parte al Primo Consiglio delle Comunità Europee e dei Ministri della P.I. nel novembre del 1971, proprio alla presenza di uno dei padri fondatori dell’Europa, il Commissario europeo per l’industria e la tecnologia Altiero Spinelli. Tra i suoi meriti, senza dubbio, vi è stata l’attenzione sempre primaria verso la sua terra, la Calabria, e verso lo sviluppo della cultura e della ricerca universitaria, che sempre considerò fondamentali per il progresso del Mezzogiorno. Non si deve dimenticare che lui fu tra i fondatori a rende dell’Università della Calabria. Una figura- conclude Sainato- da cui oggi molto dovremmo imparare come politici e uomini delle istituzioni”.

 

Il Delegato per la Comunicazione del Consigliere Regionale