I Sentieri dimenticati

Domenica 15 giugno

Il Bosco di Rumbica

Raduno: Ore 10:00 al Villaggio Moleti

Partenza escursione: Ore 10:30

Descrizione sentiero:

Il Bosco di Rumbica, delimitato dal vallone Lo Schiavo da una parte, dal torrente Palata dall’altra e dalla Timpa di Galessia che segna la parte più suggestiva del grande anfiteatro naturale del territorio tirrenico, è posto a ridosso del Passo di Cancello, uno dei valichi più importanti, lo snodo fondamentale che collega a quota 948 m. s.l.m. attraverso la Dorsale Aspromontana l’entroterra Ionico alla Piana di Gioia Tauro.

Rumbica è soprattutto la riserva naturale degli estesi Piani di Moleti, uno dei 17 altipiani che caratterizzano il Parco Nazionale dell’Aspromonte, luogo di pascoli e di massari che qui permanevano durante tutto l’anno evitando la transumanza trasversale. Rumbica, l’ultima selva, il nome è assai antico, probabilmente Osco, e significa “montagna con un solo ingresso”, racchiusa tra timpe e burroni che incombono su Molochio, qui si conservano essenze botaniche significative: l’acero montano, l’abete bianco, castagni secolari, agrifogli maestosi e faggi monumentali, oltre ad erbe, arbusti, felci e alberi di frutti oramai in via di estinzioni. Una area da conservare e proteggere, le numerose sorgive d’acqua sparse lungo questi pianori completano il quadro dei tanti itinerari tematici che qui si sviluppano.

Alcuni alberi di Abete rosso arricchiscono, ulteriormente, la flora di questo tratto d’Aspromonte, in lontananza i “Barracchi di Rumbica” ci introducono nel territorio pastorale di questo pianoro, ma sarà la visita ad un antico frutteto a fornirci l’occasione per una breve pausa e per soffermarsi sulla biodiversità che ha caratterizzato di questi luoghi. Più avanti, invece, si arriva al piazzale di carico dei legni, opera anche questa che completava la filiera della vita in montagna di un tempo oramai passato, oggi, le motoseghe e le ruspe hanno reso veloce ed “industriale” l’antica pratica dei boscaioli.

Il pianoro della Timpa di Galessia, che presto raggiungeremo, sarà il palcoscenico del meraviglioso anfiteatro della Piana di Gioia Tauro che in lontananza abbraccia la Costa Viola, dai Monti dei Piani della Corona e di S. Elia da una parte a quelli di Monte Poro e di Nicotera dall’altra. Il frastuono dei tanti salti d’acqua che precipitano sotto i nostri occhi, coronerà il quadro di questo suggestivo panorama, in lontananza potremo scorgere perfino il terzo salto della cascata Mundu.

Appagati da questo spettacolo naturale si proseguirà costeggiando il crinale seguendo la traccia del passaggio degli animali e nei pressi dell’area dove sono riposte numerose arnie per le api, si riprende la pista principale che in poco tempo, riproponendo il tema delle sorgive di acqua, conduce alla fontana da “Pruppetta”.  Si prosegue sulla sterrata e dopo pochi minuti siamo nuovamente al Villaggio Moleti.