È stato un debutto emozionante e coinvolgente quello andato in scena presso il Palazzo della Cultura “Corrado Alvaro” di Locri, dove gli studenti della scuola secondaria di primo grado di Cirella, parte dell’Istituto Comprensivo De Amicis di Platì-Careri, hanno portato sul palco una originale rivisitazione teatrale de “I Promessi Sposi”.

Un progetto che coniuga letteratura, teatro e valorizzazione del territorio, nell’ambito della rassegna nazionale “Il Maggio dei Libri”, con due appuntamenti: uno mattutino dedicato alle scuole e uno serale aperto al pubblico. Lo spettacolo, curato dagli alunni con il supporto dei docenti, ha proposto dieci scene tratte dalle parti più significative del celebre romanzo manzoniano, riscritte in vernacolo e arricchite da una vena ironica e riflessiva.

«È la prima volta che i nostri studenti calcano un vero palco, davanti a un pubblico vero – spiegano i docenti –. Per loro è stata un’emozione fortissima, ma anche un’occasione concreta per sviluppare competenze culturali, espressive e relazionali».

I protagonisti sono ragazzi di prima, seconda e terza media di un piccolo plesso scolastico situato ai piedi dell’Aspromonte. La scelta di rappresentare l’opera manzoniana in chiave locale e accessibile ha avuto l’obiettivo di avvicinare i giovani alla letteratura attraverso un linguaggio diretto, familiare e coinvolgente.

Il progetto ha dimostrato come anche una scuola di periferia possa diventare un presidio di cultura attiva, capace di formare non solo sul piano didattico, ma anche umano e artistico. Oltre alla comprensione del testo letterario, i ragazzi hanno vissuto l’intero processo teatrale: dalla lettura del copione, alla costruzione dei personaggi, passando per le prove, la gestione delle emozioni e il lavoro di squadra.

«Ringraziamo il Comune di Locri per aver messo a disposizione questo spazio – ha dichiarato il corpo docente –. Portare i ragazzi in teatro significa anche educarli alla bellezza, al rispetto dei ruoli, all’impegno collettivo».

Sotto la guida della dirigente scolastica, prof.ssa Daniela Perrone, l’iniziativa ha mostrato come l’interdisciplinarità – unendo italiano, musica, recitazione e storia – possa diventare motore di crescita e inclusione, in una scuola che guarda lontano, anche partendo da una piccola frazione.

telemia.it