Aristide Bava

SIDERNO – Il consuntivo delle festività pasquali sul territorio della Locride non è stato esaltante anche perchè, per certi versi la pioggia ha scoraggiato un buon numero di presenza ma ha certamente rispettato i livelli positivi del Pre Covid. Aspetti trainanti del buon numero di presenze sul territorio sono certamente da ascrivere ai borghi antichi, all’enogastronomia e anche, perchè no, al nuovo sistema della ospitalità diffusa che, a sentire, alcuni qualificati operatori turistici continua a rappresentare un sorpresa positiva. Sono in molti i forestieri che cercano ( e trovano) case adibite a breve periodi di vacanze che, in particolare nei centri storici dell’entroterra ionico, stanno diventando una costante per garantire una buona anche se breve permanenza ai forestieri. In quest’ottica molti locali caratteristici di questi centri storici, con grosse punte di presenza a Mammola, Gerace, Siderno Superiore,Stilo e nella vallata dello stilaro hanno registrato, ad esempio in occasione della pasquetta, il tutto esaurito.

Anche se spesso la per,anenza dei forestieri di è limitata a pochi giorni , vista la brevità delle festività pasquali, le presenze sia lungo la riviera sia in montagna ( Limina , Canolo Nuovo e Zomaro in primis) si sono notate abbastanza. Non sono mancati alcuni gruppi di stranieri che vedono nell’accoglienza locale un punto di grande forza del territorio. Molto apprezzate sono state anche le manifestazioni religiose e alcuni eventi che, per le festività pasquali, sono veramente trainanti a parrtre dalle processioni o dalle “svelate” o “affruntate” che dir si voglia che costituiscono sempre un grande richiamo. Un capitolo a parte merrita la “Festa della Sguta” di Siderno e le altre iniziative a suo corredo che hanno impegnato tutta la giornata del Lunedì dell’ Angelo. Si è confermata una manifestazione di grande impatto popolare e malgrado le incertezze climatiche ha registrato punte record di affluenza. Ma, come si diceva, la vera importante frontiera per il turismo ( in senso lato) sono i borghi interni. Quest’anno gli stessi Operatori Turistici stanno puntando proprio su questo ricco patrimonio esistente nell’entroterra della fascia ionica reggina per offrire quel qualcosa in piu’ capace di attrarre l’ attenzione dei forestieri. Il discorso è partito da lontano ma negli ultimi si è notevolmente incrementato e si è(ri)scoperta la voglia di far rivivere questi antichi centri dell’entroterra carichi di storia, di tradizioni, di cultura. La realtà positiva del richiamo dei borghi è evidente e fa ben sperare per l’immediato futuro grazie anche a significative esperienze arrivate da varie aree del territorio della Locride. Resta la necessità di valorizzare meglio questi luoghi e, soprattutto, di rivitalizzarli. Non è un discorso facile ma anche se ci vorrà ancora del tempo indiscutibilmente è necessario continuare sulla strada intrapresa.

Nella foto La suggestiva Cattolica di Stilo, centro interno che fa parte dei borghi più belli d’Italia