Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV. 

Cardinale statunitense, già prefetto del Dicastero dei vescovi. Alle 18.07 si leva fumo bianco dal comignolo sulla Sistina: è l’annuncio dell’elezione del nuovo Papa, nel secondo giorno di votazioni, al quarto scrutinio. Piazza San Pietro stracolma

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È fumata bianca in Vaticano. Alle 18:07, la notizia tanto attesa dal comignolo della Cappella Sistina, tra il grande entusiasmo della folla di Piazza San Pietro, circa ventimila persone, che attende da ieri il lieto evento.

I 113 cardinali hanno scelto il 267esimo Pontefice della Chiesa universale dopo il quarto scrutino. Infatti, dopo soli due giorni di votazioni, è stato raggiunto il quorum di 2/3 necessario per l’elezione del nuovo Capo della Chiesa cattolica.

Intanto si agitando le bandiere di varie parti del mondo: dalla Spagna all’Argentina, dagli Stati Uniti alla Colombia, si è vista anche una bandiera delle Isole Salomone.

Si aspetta con grande desiderio il nome del nuovo Pontefice, che si mostrerà al mondo dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica Vaticana. Ad annunciarlo sarà il cardinale protodiacono Dominique Mamberti.

Chi è il nuovo Santo Padre

Il nuovo papa è Robert Francis Prevost e ha scelto il nome di Leone XIV: 69 anni, è nato a Chicago, nell’Illinois, Stati Uniti d’America, il 14 settembre del 1955, è un cardinale, arcivescovo cattolico e missionario, dal 30 gennaio 2023 al 21 aprile scorso prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.

Il padre, Louis Marius, è di origini francesi ed italiane, la mamma, Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.

“In cammino per la pace”

Questo è il saluto del Cristo risorto, del buon pastore” sono state le sue prime parole prima di inviare un “saluto di pace” che si augura entri “nel vostro cuore” e raggiunga le persone ovunque siano”.

La pace è dunque la parte focale del messaggio che il nuovo Pontefice ha inviato dalla Loggia delle Benedizioni, dalla quale, dopo la sua apparizione, ha chiesto una pace disarmata, una pace disarmante” che proviene da Dio”.

Papa Prevost non ha però dimenticato il suo predecessore, Papa Francesco, “che benediva Roma” e “che dava la sua benedizione al mondo intero”, ha affermato.

“Senza paura, riuniti mano nella mano con Dio e insieme andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo. Aiutateci anche voi a costruire ponti col dialogo, con l’incontro, per essere un solo popolo sempre in pace” ha ancora esclamato alla folla festate presente in piazza San Pietro.

Infine, la direttrice che dovrà intraprendere la Chiesa sotto il suo pontificato, una Chiesa – come ha ribadito – che dovrà essere “sinodale, in cammino, che cerchi la pace, la verità e che sia vicina soprattutto a coloro che soffrono”.

La carriera ecclesiastica

Papa Prevost è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, emettendo i voti solenni nel 1981. Si laurea in Matematica alla Villanova University nel 1977, e Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago.

Successivamente ha conseguito una licenza e un dottorato in diritto canonico presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma con una tesi sul ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino.

La sua carriera vede incarichi di rilievo e anche diversi riconoscimenti. Ordinato sacerdote nel 1982, nel 1985 è andato in missione agostiniana in Perù, dove ha servito come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas, fino al 1986.

Dal 1987 al 1988 è tornato negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi il ritorno, di nuovo, in Perù, per dirigere il seminario agostiniano di Trujillo (per dieci anni), e insegnando diritto canonico nel seminario diocesano.

Nel 1999 il rientro a Chicago e l’elezione a priore provinciale della provincia Mother of Good Counsel dell’arcidiocesi locale. Dopo due anni e mezzo viene eletto priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che ha ricoperto per due mandati e fino al 2013.

Nel 2014 torna ancora in Perù dopo che Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo e di cui l’anno dopo diviene vescovo.

Dal 2018 al 2023 è stato anche vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana. Dal 2020 al 2021 è stato anche amministratore apostolico di Callao, sempre in Perù.

Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha chiamato a Roma e lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi: incarico strategico considerando che fanno capo a questo le nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre dello stesso anno 2023 è stato ordinato cardinale.

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