L’uomo, 77 anni, è morto nel suo casolare di campagna raggiunto dal fuoco che sta imperversando a Grotteria, nella provincia reggina. E’ accaduto intorno a mezzogiorno. Il signore stava tentando di salvare il ricovero degli animali, ma è stato raggiunto dal fuoco ed è morto per le ustioni. E’ la terza vittima dei violenti roghi dopo i cadaveri di due persone trovati sei giorni fa a Gutta, comune di San Lorenzo.

Incendi a Reggio Calabria, Falcomatà: “qualcuno ci dovrà dire perché se n’è andato in ferie e perché mancano i mezzi. Stiamo perdendo la nostra storia”

Ai numerosi appelli per incendi in Calabria di queste ore si è unito, di nuovo, il Sindaco di Reggio Giuseppe FalcomatàUN’ALTRA VITTIMA DEGLI INCENDI! STIAMO PERDENDO LA NOSTRA STORIA, STA ANDANDO IN CENERE LA NOSTRA IDENTITÀ, STA BRUCIANDO LA NOSTRA ANIMA AUTENTICA NEL SILENZIO GENERALE!”, ha scritto il primo cittadino su Facebook.

Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone e Gioiosa ionica, Cardeto. Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare, sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi se possibile dalle zone colpite e di evitare di percorrere le strade interne adiacenti alle zone incendiate. In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale)”.

“Siamo in contatto con i sindaci di tutti i Comuni colpiti che, lottando in prima linea, si stanno letteralmente gettando tra le fiamme pur di salvare il salvabile. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l’utilizzo di uomini e mezzi dell’Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto”.

Dalle richieste alla rabbia, Falcomatà se la prende con chi ha le maggiori responsabilità di questo disastro, non prima di sottolineare che la priorità “oggi è spegnere questo inferno. Ma da domani qualcuno dovrà spiegarci PERCHÈ è mancata completamente la prevenzione, PERCHÈ se c’erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, PERCHÈ ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti PERCHÈ ai quali, da domani, chiederemo risposte. Ora lavoriamo in silenzio, e rispettiamo chi da giorni respira fumo e ingoia sudore e lacrime”.