La ‘ndrangheta è la mafia più forte e più ricca, attualmente, nel mondo occidentale non fosse altro perché gestisce l’importazione dell’80% della cocaina che arriva in Europa, dove la consorteria è forte sia nel centro che nel nord del continente; ma è altrettanto forte e pervasiva in America, soprattutto nella Grande Mela, a New York, metropoli in cui fino a 10 anni fa comandavano esclusivamente cinque famiglie di “Cosa Nostra”. Oggi invece la mafia siciliana newyorchese, quella della nota famiglia Gambino, come risulta dalle ultime indagini, si rivolgerebbe addirittura alla ‘ndrangheta per chiedere di entrare nel business del narcotraffico.

A sostenerlo è un osservatore “eccellente”, il nuovo capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, stamani intervistato a Radio Uno. Per il magistrato è come se la propaggine statunitense di Cosa Nostra avesse rotto il cordone ombelicale con quella siciliana: “a Brooklin si parla americano, italiano e calabrese” ha spiegato Gratteri aggiungendo che al momento le indagini sul fenomeno si basano anche sulle dichiarazioni dialcuni collaboratori di giustizia ma che gli inquirenti attendono ancora che uno dei big boss della ‘ndrangheta, “il grande capo locale”, l’ha definito il numero uno della Dda, si penta fornendo una chiave di lettura complessiva sul fenomeno.

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