R. e P.

È stato un viaggio lunghissimo, quello del progetto Sociale ‘‘Le Vie dell’arte e dell’integrazione‘‘
progetto che dopo un lungo iter è partito da qualche giorno da Grappidaro di Siderno.
Dalla presentazione dell’allora proposta progettuale a firma di Francesco Gentile, datata gennaio 2019 in risposta al bando ‘‘Metropolidea, la nostra idea in comune‘‘, (bando presentato a sua volta
ad ottobre 2018 dalla Commissione Speciale Politiche Giovanili di Reggio Calabria) ad oggi sono trascorsi esattamente 31 mesi , 31 mesi prima di attesa, sino a Gennaio 2020, data nella quale una commissione metropolitana ha voluto premiare un‘ idea apparentemente pazza ma allo stesso tempo realizzabile, l’idea che dimostrando coraggio già in fase di stesura della proposta progettuale
puntava a rivitalizzare attraverso l’arte e la socialità non il solito lungomare oppure il solito bellissimo borgo, ma le periferie sidernesi, colpevolmente abbandonate da anni e per alcuni‚‘‘opinionisti da tastiera‘‘ radice di tutti i mali che attanagliano l’intera città di Siderno, dalla sua fondazione ad oggi.
Successivamente ci sono stati i mesi della speranza, (i 5 vincitori dovevano essere premiati a marzo 2020 proprio quando l’Italia intera chiudeva i battenti causa covid), ed infine i mesi delle
pratiche burocratiche da sbrigare, con una conferma in mezzo (la consegna nel settembre scorso di una targa celebrativa ai vincitori).
Adesso dopo tutto questo tempo dall’ufficialità e dalle parole finalmente (e con buona pace dei soliti commentatori da cortile) si è passati ai fatti concreti e tangibili, nei giorni scorsi sono partite alcune delle attività che nel loro insieme mirano nei prossimi mesi a cambiare il volto delle periferie sidernesi partendo proprio dalla realizzazione del progetto ‘‘Le vie dell’arte e dell’integrazione‘‘, che non è il primo progetto del suo genere avviato nelle aree periferiche e non sarà nemmeno l’ultimo, l’attività progettuale sarà nell’idea degli addetti ai lavori soltanto un ulteriore passo verso la crescita e la valorizzazione di un area che se ben sfruttata e valorizzata
potrebbe essere un arma in più per tutta la città di Siderno anche in chiave economico- occupazionale.
Le attività progettuali saranno come sempre numerose e cercheranno di coinvolgete gli attori sociali, le aziende , i talenti ed i singoli che operano nel territorio in specifici settori e 365 giorni
l’anno. (e non soggetti che compaiono solo in determinati periodi improvvisandosi tuttologi e risolutori di problematiche ) .
Nei fatti l‘ obbiettivo comune è sempre lo stesso, costruire circuiti virtuosi ed esempi da seguire per aiutare non solo le periferie ma tutta la città di Siderno a crescere e riemergere, lasciandosi
definitivamente alle spalle gli ultimi travagliati anni.
Il partenariato che dovrà svolgere le singole attività collegate al progetto pur essendo già ampio di suo è in fase di allargamento, proprio perchè ‚‘‘ più idee si mettono in comune e più si è destinati a crescere‘‘.
Allo stato attuale dei fatti si è provveduto a preparare alcuni terreni sui quali (passato il periodo
estivo) verranno sistemate delle aree verdi grazie ai laboratori di bioagricoltura per la riscoperta
delle piante della tradizione contadina.
Tuttavia il viaggio verso la crescita sociale che tante soddisfazioni ha dato negli anni passati è appena ripartito, nelle prossime settimane sicuramente ci saranno aggiornamenti e partiranno le
attività estive, attività che più di uno aveva dichiarato irrealizzabili o folli nel loro insieme .
Ma molto probabilmente chi di competenza, cioè i valutatori della metrocity leggendo quella che
allora era solo un‘ idea avranno pensato “La follia supera le barriere della ragione per divenire genialità”.
Ovviamente questo non è dato saperlo, l’unico dato certo è che le periferie sidernesi, ridotte in autogestione da anni, da sempre messe alla berlina , da sempre scusa per ogni problema di qualsiasi natura che ha colpito l’intera città, da anni abbandonate al loro destino, si stanno apprestando a
scrivere un’altra storia fatta di crescita, dedizione ed attaccamento alle tradizioni ed alle radici per
continuare a sognare e crescere.