Il Governo non approfitti della situazione di incertezza istituzionale della Calabria per imporre una colonizzazione della sanità attraverso una riproposizione del Decreto che non solo non ha risolto un solo problema, ma in molti casi li ha aggravati con le iniziative fallimentari e contraddittorie dei commissari nominati da Roma. Il ministro Speranza sia rispettoso del ruolo delle Regioni e degli impegni solennemente presi nell’ultimo Patto della Salute”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini per il quale “non si può, da un lato, invocare la leale collaborazione tra Governo e Regioni e, dall’altro, procedere come carri armati su una questione vitale. Se verrà prorogato il commissariamento per tre anni, nei fatti la Regione Calabria sarà privata di una competenza costituzionale per un tempo improponibile, quasi coincidente con tutta la prossima legislatura”. Aggiunge Tallini. “Mi appello anche al ministro degli affari regionali, Boccia, perché fermi un atto che scaverebbe un solco tra la nostra Regione e il Governo, proprio nel momento in cui c’è bisogno della massima unità e collaborazione. Trovi il modo l’Esecutivo nazionale di varare un provvedimento equo ed equilibrato, che coinvolga la Regione anche in questa fase delicata e soprattutto rispetti il prossimo Governo regionale che scaturirà dalle urne, al quale non può essere sottratto il diritto-dovere di programmare la politica sanitaria. Si abbiano – conclude il presidente- la serenità e la responsabilità di rinunciare all’occupazione del potere e si pensi piuttosto ad una Regione che combatte con poche armi la pandemia, soprattutto grazie al senso civico dei suoi abitanti”.

Sanità, Anastasi (Io resto in Calabria) scrive al premieri Conte e al Ministro Speranza

 “Nel nuovo ‘decreto Calabria’, a cui il Governo, stando alle indiscrezioni che circolano, starebbe lavorando in queste ore, occorre tra le altre cose affrontare con maggiore incisività la questione della stabilizzazione del personale precario e dell’assunzione di nuove figure tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, personale tecnico-professionale e amministrativo”. È quanto afferma il capogruppo di “Io resto in Calabria”, Marcello Anastasi, in una missiva inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza. “Le Aziende sanitarie – prosegue Anastasi – devono essere autorizzate a coprire le carenze nei propri organici immettendo nei ruoli tutte quelle figure, individuate dai Piani del Fabbisogno del personale relativi al triennio 2020-2022 e deliberati dalle stesse, attraverso l’avvio delle procedure concorsuali e l’utilizzo delle graduatorie valide esistenti in ambito regionale”. “Altro aspetto di fondamentale importanza – si legge ancora nella missiva inviata a Conte e Speranza – è la questione del debito sanitario, che va azzerato, e del pagamento pregresso delle prestazioni, dei servizi e delle forniture erogate da parte dei privati. Non si può prorogare ulteriormente, dopo oltre dieci anni, la gestione commissariale in Calabria senza risolvere in maniera definitiva la problematica del disavanzo e del debito della Sanità calabrese. Rivolgo, pertanto, al Governo – conclude Anastasi – un appello affinché si inserisca nel provvedimento, di prossima emanazione, norme che vadano nella direzione della risoluzione dei punti sopra evidenziati se si vuole realmente fare uscire la Calabria dall’emergenza e dal commissariamento rilanciando così concretamente le politiche sanitarie regionali”.

Decreto Calabria, il presidente della commissione anti ‘ndrangheta De Caprio: “Commissariamento dannoso, ennesima decisione capestro di questo Governo”

 “Un provvedimento lontano da ogni buon senso, lontano dai (mancati) risultati ottenuti. Ma soprattutto lontano dalla realtà calabrese”. È quanto afferma il presidente della commissione anti ‘ndrangheta ed esponente di Forza Italia in consiglio regionale, Antonio De Caprio, nel commentare la bozza di un nuovo Decreto Calabria con cui il governo Conte intende confermare e prorogare di tre anni il commissariamento della sanità nella nostra regione. “Non bastassero gli scarsi risultati ottenuti, anzi i danni prodotti, il governo si ostina a voler confermare un commissariamento che è ormai completamente sganciato dalle reali esigenze dei territori calabresi. Perseverare nell’errore – rimarca De Caprio – conferma che abbiamo ragione quando sosteniamo che questo esecutivo nazionale non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi, ma soltanto di mantenere occupate postazioni di potere”. Ma questa “decisione capestro” non è la sola. “Un commissariamento, in atto da ormai un anno e mezzo – ricorda il consigliere regionale – che si somma a quello disposto sulla gestione emergenziale. Purtroppo ci scontriamo ogni giorno – ce lo dicono i cittadini con le loro storie e le loro sofferenze – con le inefficienze prodotte da una gestione della sanità non all’altezza degli effettivi bisogni. Proseguire su questa strada è l’esatto opposto di ciò che necessita alla comunità calabrese per invertire la tendenza e permettere ai cittadini di affrontare con maggiore sicurezza sia questa fase di pandemia mondiale che il futuro prossimo. Questo acuisce la sfiducia sulle istituzioni, sulla politica, dando libero sfogo ad azioni avventate di pseudo politici che interpretando la rabbia diventano interpreti di un’antipolitica che è stata già a livello nazionale croce di ogni speranza di rinascita. Abbiamo necessità di ridare speranza, abbiamo necessità – conclude De Caprio – di dare certezze, ancor più in una terra dove il malaffare approfitta di qualsiasi situazione di bisogno della società”.

Sanità, Arruzzolo: “siamo davvero stanchi e pretendiamo il dovuto rispetto istituzionale nei confronti della Regione Calabria e del suo popolo”

“Siamo davvero stanchi e pretendiamo il dovuto rispetto istituzionale nei confronti della Regione Calabria e del suo popolo”. Così, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Giovanni Arruzzolo censura, “senza mezzi termini”, quella che sembra essere la prospettiva del Governo di colonizzare la sanità calabrese, riproponendo il “Decreto Calabria”. “Una domanda su tutte: ha la capacità di guardare indietro chi si assume la responsabilità di scelte di tale portata ed entità? Perché- rilancia Arruzzolo- la storia e gli eventi avvenuti in Calabria hanno lasciato il segno e non possono sfuggire alla riflessione e all’attenzione politica. Il commissariamento della sanità calabrese ha fatto acqua da tutte le parti. Un fallimento assoluto che nemmeno lontanamente potrebbe ispirare soluzioni analoghe, segnato anche da contraddizioni e paradossi, come le dimissioni annunciate e poi ritirate del commissario ad acta per il Piano di Rientro, generale Saverio Cotticelli. Eppure- rilancia il capogruppo- è proprio quello che si sta paventando e che ci lascia attoniti e sbigottiti. Tre anni di proroga del commissariamento – tra l’altro, in un momento tragico della storia della sanità italiana e calabrese dove l’incombere della pandemia rischia di fare saltare il sistema- è uno scenario che la Calabria non può assolutamente permettersi”.

L’intenzione del Governo di proseguire con il commissariamento della sanità calabrese è inaccettabile. E’ da anni che ormai lo Stato ha sottratto alla Regione Calabria la gestione del sistema sanitario senza tuttavia apportare alcun miglioramento per i servizi erogati ai cittadini. Oltre ai problemi della rete ospedaliera, che sono sotto gli occhi di tutti, ricordo ad esempio che la Calabria è una delle pochissime regioni a non avere un IRCCS per la ricerca clinica. Carenze che stiamo pagando caro in un momento di crisi come questo, dove pur non avendo un numero altissimo di contagi il territorio calabrese è in emergenza a causa delle falle nel suo sistema di cura. Dunque o il Governo si impegna per avviare immediatamente un piano di investimenti e di sviluppo della sanità di questa regione o altrimenti la restituisca alle istituzioni calabresi, poiché non ha alcun senso che continui a commissariale per il puro gusto dell’occupazione del potere”. Così l’eurodeputato della Lega Vincenzo Sofo ha commentato l’intenzione da parte del Governo di prorogare il commissariamento della sanità calabrese.