di Francesco Marrapodi

Alle 02:30 del mattino, gli Stati Uniti sono entrati con forza brutale nel conflitto contro l’Iran. Il Presidente Donald Trump ha annunciato in modo trionfale su Truth Social: “Abbiamo colpito e annientato tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan. Un carico completo di bombe è stato scaricato sul cuore dell’impianto di Fordow. Missione compiuta.”
Tutti i caccia e i bombardieri americani sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano e stanno rientrando senza perdite, ha confermato lo stesso Trump, sottolineando la perfezione chirurgica dell’operazione. Israele, alleato chiave degli Stati Uniti, era stato informato con largo anticipo. La macchina da guerra americana si è mossa con spietata precisione.
Secondo un alto funzionario USA citato da Reuters, sono entrati in azione i temibili bombardieri strategici B-2, capaci di colpire nel cuore dell’infrastruttura nucleare iraniana senza essere rilevati. Trump ha dichiarato:
“Questo è un momento epocale per gli Stati Uniti, per Israele e per il mondo intero. L’Iran ha ora due scelte: arrendersi o affrontare la distruzione.”
I tre obiettivi, devastati durante i raid di sabato notte, rappresentano il nucleo del programma nucleare iraniano. Tra questi, l’impianto ultra-protetto di Fordow, scavato nella montagna, e il complesso di Natanz, già parzialmente colpito da Israele giorni prima. Il terzo, vicino a Isfahan, custodiva — secondo le intelligence occidentali — uranio arricchito destinato alla costruzione della bomba atomica.
Fonti iraniane confermano l’ora dell’attacco: le 2:30 del mattino. Il cielo sopra Fordow è stato squarciato da esplosioni mentre le bombe perforanti americane, le bunker buster, piombavano con potenza devastante sull’impianto nascosto nel sottosuolo. Solo la forza aerea statunitense dispone della tecnologia per una simile operazione.
Secondo CBS News, un canale diplomatico tra Washington e Teheran avrebbe confermato che i raid sono stati l’unico intervento previsto. Ma l’avvertimento implicito è chiaro: se l’Iran reagisce, sarà guerra totale.