R. e P.

Ai giovani, alle donne e agli uomini,

ai pensionati, alle lavoratrici e ai lavoratori

a tutte le Persone che credono in un futuro migliore

 

cari tutti,

in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne sento il dovere, prima ancora che il compito, di rivolgermi a ciascuno di voi con parole che non vogliono essere retorica né celebrazione di circostanza. Oggi, più che mai, siamo chiamati a ribaltare una narrazione che per troppo tempo ha soffocato le possibilità di cambiamento, alimentando sfiducia, rassegnazione, silenzi. Noi non ci riconosciamo in questa rassegnazione. E non la accetteremo mai. In questi anni, anche nella nostra Area Metropolitana di Reggio Calabria, abbiamo visto segnali che raccontano qualcosa di diverso: il coraggio delle donne che denunciano, la vicinanza concreta delle comunità, e soprattutto l’impegno instancabile delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, cui va il nostro più sincero plauso. Grazie alla loro dedizione – fatta di ascolto, presenza, professionalità e fermezza – oggi possiamo dire che qualcosa sta cambiando davvero. Ogni intervento, ogni protezione garantita, ogni caso portato alla luce è un passo avanti dell’intera società. Ma nessun cambiamento vero può esaurirsi nei confini di un’aula giudiziaria o nelle ventiquattr’ore di una ricorrenza. La violenza non si combatte un giorno l’anno: si previene ogni giorno, attraverso una responsabilità diffusa che deve appartenere a tutti noi. Per questo vi chiedo, con la forza che viene dall’essere una comunità, di diventare promotori e custodi di un grande patto civico e morale attraverso la partecipazione. Un patto che parte dalle famiglie, dove genitori e figli possono trasformare il linguaggio, le relazioni, le abitudini quotidiane in strumenti di rispetto e consapevolezza. Un patto che entra nelle scuole, nelle chat frequentate dai nostri giovani, nei luoghi del lavoro e in ogni spazio della vita sociale. Un patto che non ha bisogno di proclami, ma della scelta quotidiana di contrastare ogni forma di sopraffazione, discriminazione o offesa, anche quelle più sottili, quelle “normalizzate”, quelle che creano terreno fertile alle violenze più gravi.  La CISL vuole essere protagonista di questo impegno. Non per merito, ma per responsabilità. Non per un titolo, ma per la convinzione profonda che la dignità della persona – ogni persona – sia il cuore del nostro agire sindacale. Siamo e saremo accanto a chi trova la forza di denunciare. Accanto a chi cerca ascolto. Accanto a chi chiede di essere visto, riconosciuto e protetto. Siamo e saremo accanto alle istituzioni che lavorano per garantire sicurezza e tutela, agli operatori che affrontano ogni giorno storie difficili, alle comunità che reagiscono e si sollevano insieme. Vi chiedo, quindi, di sentirvi parte essenziale di questo percorso. Non spettatori, non commentatori, ma costruttori attivi di una cultura che rifiuta la violenza in ogni sua forma e che sceglie, con lucidità e coraggio, la strada della responsabilità, del rispetto, della cura reciproca. Non sarà la rassegnazione a cambiare le cose. Sarà il nostro impegno. Sarà la nostra voce. Sarà la nostra presenza. Con la forza della comunità, con la speranza concreta che nasce dai passi compiuti e con la determinazione di chi non accetta più che una sola donna venga lasciata sola.

Reggio Calabria, 25 novembre 2025

Nausica Sbarra

Segretaria Generale CISL

Città Metropolitana di Reggio Calabria